7 agosto 2018 - 13:47

Foggia, Conte sui braccianti morti: «Dietro queste tragedie c'è sfruttamento e non dignità»

Il premier in prefettura a Foggia dopo l'incidente nel quale sono morti 12 braccianti: «Non sono fatti occasionali, qui c'è qualcosa di più»

di Michelangelo Borrillo

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«Gli incidenti stradali sono un fatto occasionale ma qui c’è qualcosa di più». Quel qualcosa di più, per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a Foggia dopo che negli ultimi giorni sono morti sulle strade del Tavoliere delle Puglie 16 braccianti africani, è lo sfruttamento: «Dietro queste morti c’era un lavoro sfruttato e non c’era dignità. Dobbiamo fare in modo che questo non accada». Come? Ripartendo dalla legge anti caporalato che già c’è, magari va migliorata ma già c’e: «C’è una legge da cui partiamo, la 199 del 2016, ma dobbiamo integrarla appieno. Si devono rafforzare i controlli - ha aggiunto il premier uscendo dal vertice che si è tenuto alla prefettura di Foggia - e si devono aiutare gli imprenditori con meccanismi incentivanti perché siano portati rinunciare a un pezzo di lucro per favorire condizioni di lavoro nel rispetto della dignità dei lavoratori». Delle 16 vittime, almeno 7 erano in possesso di regolare permesso di soggiorno.

«Non sono fatti occasionali»

«Siamo venuti qui - ha aggiunto - per portare la nostra testimonianza, la vicinanza, consapevoli della gravità dei fatti che sono occorsi, gli incidenti di ieri e sabato, che non possono essere considerati fatti occasionali. Gli incidenti stradali sono un fatto occasionale ma qui c’è qualcosa di più». Ai giornalisti il presidente del Consiglio ha ribadito quanto scritto poco prima di Facebook. «In queste ore stiamo per approvare al Senato il decreto dignità. E questa parola, dignità, è la parola che noi dobbiamo e vogliamo rimettere al centro. Lavoro e dignità sono due parole indissolubili: non ci può essere lavoro senza il rispetto della dignità della persona. E questo deve valere per tutti e sempre, senza distinzioni. A distanza di decenni sembrano ancora attuali le lotte condotte da Giuseppe Di Vittorio nato a pochi chilometri di distanza da qui», conclude il premier. Per Conte, «si tratta anche di incentivare gli imprenditori con meccanismi adeguati perché gli imprenditori siano portati rinunciare a un pezzo di lucro per favorire condizioni di lavoro nel rispetto della dignità dei lavoratori».

Toninelli: «Offeso il senso di umanità»

«È assurdo che serva una tragedia per mettere sotto i riflettori un fenomeno che, anno dopo anno, stagione dopo stagione, raccolta dopo raccolta, offende quel senso di umanità che dovrebbe albergare in ognuno di noi». Lo ha detto il ministro Danilo Toninelli nel corso dell’informativa al Senato. «Quei 16 ragazzi erano venuti in Italia per cercare un futuro migliore. E invece hanno trovato la morte. I 12 deceduti ieri viaggiavano probabilmente in piedi e stipati in 14, dentro un furgoncino che poteva portare al massimo otto persone». In Puglia «si è ripetuta, in termini ancora più gravi, una tragedia che è un film già visto dopo lo scontro stradale di sabato scorso - prosegue l’esponente 5 Stelle -. Quello di ieri, prima che è essere un gravissimo incidente, è il capitolo estremo di una storia orribile di sfruttamento, una forma moderna di schiavitù che in questo Paese non possiamo tollerare». «Il caporalato - ha concluso - va debellato e ha fatto bene il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, a riferirsi a un’intensificazione dei controlli contro il lavoro nero attraverso un maggior numero di ispettori».

La Procura: «Due indagini separate»

«Sono state avviate due distinte indagini - precisa intanto il procuratore della Repubblica di Foggia, Ludovico Vaccaro -, una riguarda l’incidente stradale, per capire la dinamica e tutto ciò che può averlo causato, anche se c’è da dire che in entrambi i casi sono morti i due autisti dei pullmini sui quali erano stipati i poveri migranti. L’altra indagine è stata avviata sul caporalato». Su quest’ultimo fronte «stiamo cercando di individuare le aziende in cui hanno lavorato gli immigrati - aggiunge il procuratore - per verificare anche le eventuali condizioni disumane in cui lavoravano. Si stanno verificando gli orari, per vedere da che ora a che ora hanno lavorato, capire se c’è stato sfruttamento ed intermediazione».

Salvini: «Svuoteremo i ghetti»

«La lotta alla mafia e allo sfruttamento è una priorità mia e del governo», ha sottolineato il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini: «Useremo tutte le armi a disposizione per non far nuocere questi delinquenti». «Svuoteremo progressivamente i ghetti, non è possibile che in una società avanzata esistano dei ghetti». ha aggiunto Salvini al termine del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica a Foggia sottolineando che si sta già lavorando e sono a disposizione «alcuni milioni di euro per superare la fase emergenziale». «Dobbiamo inoltre aggredire - ha concluso - i patrimoni dei mafiosi che campano con il caporalato».

Martina: «Fatti, non polemiche»

Il Pd rivendica la sua azione di governo sul problema, nella passata legislatura, «Negli ultimi tre anni abbiamo fatto passi importanti: la legge di contrasto al caporalato ha permesso un aumento di controlli molto significativo - dice il segretario del Pd, Maurizio Martina, primo firmatario della legge contro il caporalato introdotta nel 2016 -. Ma non basta: bisogna aumentare queste attività preventive se il governo è in grado di proporre una azione che aumenti subito le forze in campo degli ispettori del lavoro noi la sosterremo senza se e senza ma». «Questa mattina a Foggia ho incontrato le organizzazioni dei lavoratori dopo i tragici fatti di questi giorni in cui hanno perso la vita sedici braccianti agricoli stranieri. Sedici vite, una tragedia - aggiunge -. Occorre unire tutte le forze in parlamento e sul territorio e combattere ancora il caporalato senza sosta e senza alcuna polemica sterile. Il caporalato è mafia e come tale va contrastato e sconfitto».

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