25 agosto 2018 - 11:48

Stupro di Jesolo, fermato un giovane straniero per la violenza su una 15enne

Salvini: «È un immigrato senegalese irregolare. Con il Decreto Sicurezza, se un clandestino stupra, ruba, uccide o spaccia, se ne torna a casa subito»

di Redazione Online

L’arenile di Jesolo e, nel riquadro, Mohamed Gueye, arrestato con l’accusa di stupro (foto Lapresse-Corriere del Veneto) L’arenile di Jesolo e, nel riquadro, Mohamed Gueye, arrestato con l’accusa di stupro (foto Lapresse-Corriere del Veneto)
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Un 25nne senegalese è stato fermato per la violenza sessuale ai danni di una minorenne capitata il 23 agosto a Jesolo. Sono state le immagini delle telecamere di sicurezza nell’area di Piazza Mazzini, insieme ad altri riscontri e testimonianze, a indirizzare subito le indagini della polizia. Il giovane, rintracciato la scorsa notte in un piccolo albergo di Mestre, sarebbe un volto già noto alle forze dell’ordine: a suo carico sono stati registrati diversi episodi di furto o rapina e resistenza a pubblico ufficiale.

Secondo fonti citate dall’Ansa, quello tra la 15enne e il fermato sarebbe stato un incontro casuale, avvenuto la sera stessa dell’aggressione, mercoledì scorso, in una discoteca di Piazza Mazzini. La vittima dell’aggresione è nel frattempo stata dimessa dall’ospedale ed è tornata a casa, in famiglia.

«È stato arrestato questa notte dalla Polizia di Venezia (che ringrazio!) Mohamed Gueye, immigrato senegalese irregolare, accusato di avere stuprato a Jesolo una ragazza di 15 anni. Dopo diversi precedenti penali era già stato in passato condannato (inutilmente) a lasciare l’Italia, ma avendo avuto una bambina da una donna italiana (che brava persona...) questo verme non può essere espulso. Roba da matti! Con il Decreto Sicurezza, se un clandestino stupra, ruba, uccide o spaccia, se ne torna a casa subito, senza se e senza ma» ha scritto il ministro dell’Interno Matteo Salvini sulla sua pagina Facebook.

«Un delinquente e un infame assicurato alla giustizia è sempre un momento di soddisfazione. Per questo vanno le mie congratulazioni alle forze dell’ordine ma questo triste fatto è anche una occasione per dire che questi violentatori, questi infami «eroi della penombra» che violentano una minorenne peraltro appena conosciuta, devono essere mandati a scontare la pena a casa loro perché nei loro paesi la pena è una pena» ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia.

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