28 agosto 2018 - 10:52

Migranti, locali non in regola: chiude il centro di accoglienza di don Biancalani

Lettera della Prefettura al sacerdote di Vicofaro: problemi di sicurezza impongono lo stop all'attività della struttura dove vivono attualmente i 12 persone

di Marco Gasperetti, inviato a Pistoia

(Foto Ansa) (Foto Ansa)
shadow

La struttura è pericolosa, mancano vie di fuga, l’impianto elettrico è obsoleto, non ci sono estintori, la cucina non è a norma, le tubature del gas passano accanto alla canna fumaria. Il rapporto dei vigili del fuoco non dà spazio a interpretazioni e la prefettura di Pistoia ha disposto la chiusura del centro di accoglienza di Vicofaro, la parrocchia di don Massimo Biancalani, il prete già minacciato dall’estrema destra, che accoglie migrati regolari e non. Vicofaro è stata al centro a inizio agosto di un grave episodio di intolleranza. Due tredicenni, con una pistola scacciacani, spararono a salve a un immigrato e gli urlarono frasi razziste. Don Biancalani, in un’intervista, aveva detto che dopo le critiche del ministro Matteo Salvini «qui non riusciamo più a vivere».

Precedentemente Forza Nuova aveva annunciato controlli in chiesa per garantire l’ortodossia del prete e alcuni rappresentanti del movimento di estrema destra si erano presentati durante la messa. Lo sgombero è già iniziato e riguarda sia dodici 12 profughi autorizzati dalla prefettura che si trovano al piano superiore della struttura, ma anche i circa ottanta irregolare accolti dal sacerdote. «Credo che ci sia stato un eccesso di severità nei nostri confronti — ha detto ai giornalisti don Biancalani —, la sicurezza è importante ,ma non tutto l’edificio ha problemi di accoglienza». Il sacerdote ha poi sottolineato che «l'ambiente è grande e fa parte di un convento del '700, ci sta che non possa rispettare appieno le normative, faremo i lavori di adeguamento ma servirà tempo». I migranti, almeno quelli regolari, saranno accolti in altre strutture.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT