25 aprile 2018 - 13:16

L’sms all’ex docente di Corano: «Prega, ho problemi per le nozze»

Parla il pakistano Khalid Shafi, 40 anni e tre figli, che è stato l’insegnante di Corano di Sana Cheema. Racconta di aver ricevuto lo scorso 17 aprile l’ultimo messaggio scritto dalla ragazza prima di morire

di Candida Morvillo

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«Prega per me, ho dei problemi per via del mio matrimonio»: è l’ultimo messaggio scritto prima di morire da Sana Cheema a una persona amica. L’uomo che racconta di averlo ricevuto si chiama Khalid Shafi, ha 40 anni e tre figli, è pachistano ed è stato il suo insegnante di Corano. Risponde al Corriere via email, sconvolto dalla morte della venticinquenne che definisce «una sorellina minore». «Mi ha scritto l’sms il 17 aprile, il giorno prima di incontrare la morte», dice, «mi ha scritto anche che il 19 aprile sarebbe tornata in Italia con sua madre e io l’ho invitata a fermarsi a Islamabad qualche ora, prima di prendere l’aereo, per incontrare la mia famiglia. Mi ha risposto che ci avrebbero provato». Sul fatto che Sana stesse per partire non ci sono per ora altri riscontri ma, se così fosse, essere morta a un giorno dalla salvezza sarebbe un elemento ulteriore di dramma. Khalid Shafi ha un’agenzia di corsi online di Corano, indirizzata soprattutto a musulmani che vivono in Occidente e specializzata in bambini e adolescenti. Ricorda: «Ho dato lezioni a Sana via Skype fra il 2009 e il 2010, lei era in Italia, io a Islamabad. Aveva 16, 17 anni, era una brava studentessa ed era molto, molto buona. Infatti, anche se non ci siamo mai incontrati di persona, abbiamo continuato a sentirci al telefono». Khalid ha saputo della sua morte solo due giorni fa. Dice: «Sono distrutto, non riesco a smettere di piangere. Mesi fa, al telefono, Sana mi aveva raccontato di un amico in Italia che amava, ma non me ne aveva più fatto cenno. Quando ho avuto la notizia, ho trovato la forza di guardare nella lista degli amici di Sana su Facebook, ho trovato un giovane di cognome Cheema e gli ho scritto, ha risposto di essere un suo cugino di primo grado e che non c’erano problemi di matrimonio, solo che la famiglia voleva che Sana sposasse un suo parente, ma che si trattava di un consiglio, non di una decisione. E che lei era morta per problemi di pressione, l’aveva molto bassa, a 50 o 60. Ora leggo che si è trattato di omicidio. Se davvero qualcuno l’ha uccisa, anche se della sua famiglia, da uomo di religione, dico che andrà all’inferno».

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