8 dicembre 2018 - 18:03

Il Papa: «Anche Maria e Gesù hanno dovuto lasciare il loro paese»

Bergoglio rivolge un pensiero all’immigrazione durante le celebrazioni per la festa dell’Immacolata a Piazza di Spagna

di Gian Guido Vecchi

Il Papa: «Anche Maria e Gesù hanno dovuto lasciare il loro paese»
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«O Madre di Gesù, un’ultima cosa ti chiedo, in questo tempo di Avvento, pensando ai giorni in cui tu e Giuseppe eravate in ansia per la nascita ormai imminente del vostro bambino, preoccupati perché c’era il censimento e anche voi dovevate lasciare il vostro paese, Nazareth, e andare a Betlemme…». L’allusione di Francesco ai migranti, «anche voi dovevate lasciare il vostro paese», arriva alla fine della sua preghiera davanti alla statua della Vergine, in piazza di Spagna, il tradizionale atto di omaggio del Papa nel giorno dell’Immacolata. Ed è un riferimento importante, di questi tempi: «Tu sai cosa vuol dire portare in grembo la vita e sentire intorno l’indifferenza, il rifiuto, a volte il disprezzo. Per questo ti chiedo di stare vicina alle famiglie che oggi a Roma, in Italia, nel mondo intero vivono situazioni simili, perché non siano abbandonate a se stesse, ma tutelate nei loro diritti, diritti umani che vengono prima di ogni pur legittima esigenza».

La preoccupazione del Vaticano

In questi giorni, Oltretevere, c’è una preoccupazione che riguarda in particolare l’Italia. La Santa Sede non ha mancato di far sentire la propria voce davanti alle immagini dei migranti che godevano di protezione umanitaria e sono rimasti dalla sera alla mattina in mezzo alla strada. Il decreto sicurezza ha cancellato i permessi di soggiorno umanitari e così centinaia di persone sono già state costrette a lasciare le strutture statali «Cara» (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) e i Cas (Centro di accoglienza straordinario), comprese donne e bambini. «Da parte nostra il discorso è molto chiaro. Prima di tutto deve prevalere un senso profondo di solidarietà. Non si possono mettere le persone in queste situazioni», aveva detto il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato del Papa. La Santa Sede, del resto, parteciperà alla conferenza che il 10 e 11 dicembre si riunirà a Marrakech, in Marocco, per sottoscrivere il «Global compact for migration», ovvero il patto sulle migrazioni impostato nel 2016 da 193 Paesi dell’Onu. la delegazione sarà guidata dallo stesso cardinale Parolin, che si è detto «dispiaciuto» per la decisione dell’Italia di non partecipare.

I disagi di Roma

Nella sua preghiera Maria, con la sindaca di Roma Virginia Raggi che lo ascoltava poco distante, Francesco ha parlato anche dei problemi della città: «Penso a una grazia ordinaria che fai alla gente che vive a Roma: quella di affrontare con pazienza i disagi della vita quotidiana». Parole rivolte a tutti, peraltro: «Ti chiediamo la forza di non rassegnarci, anzi, di fare ogni giorno ciascuno la propria parte per migliorare le cose, perché la cura di ognuno renda Roma più bella e vivibile per tutti; perché il dovere ben fatto da ognuno assicuri i diritti di tutti». Con un pensiero rivolto ai governanti: «Pensando al bene comune di questa città, ti preghiamo per coloro che rivestono ruoli di maggiore responsabilità: ottieni per loro saggezza, lungimiranza, spirito di servizio e di collaborazione».

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