17 dicembre 2018 - 14:16

De Benedetti e l’acquisto delle azioni delle Popolari dopo la telefonata a Renzi: sarà processato i suo broker

Imputazione coatta per Gianluca Bolengo, che si occupò dell’investimento che gli fece fruttare 600 mila dollari. Per l’Ingegnere la procura aveva chiesto l’archiviazione

di Fiorenza Sarzanini

De Benedetti e l’acquisto delle azioni delle Popolari dopo la telefonata a Renzi: sarà processato i suo broker
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Deve essere processato per «ostacolo all’attività di vigilanza» il broker che investì nelle Popolari 5 milioni di euro dell’ingegner Carlo De Benedetti. Aveva infatti l’obbligo di riferire alla Consob «un’operazione ragionevolmente sospetta» perché sapeva che l’informazione che il decreto che trasformava le banche in spa sarebbe passato «era stata comunicata a De Benedetti da Matteo Renzi», allora presidente del Consiglio. Il giudice Gaspare Sturzo respinge la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura di Roma e va oltre suggerendo agli stessi pubblici ministeri di «valutare se dagli esami degli atti emergano ulteriori fatti di rilievo penale a carico delle persone citate» e dunque lo stesso DeBenedetti, Renzi e i manager della Intermonte Sim, società che curò l’investimento. Anche perché esaminando gli atti scopre che ci sono altre telefonate tra l’ingegnere e il suo broker «mai citate dai pm e mai contestate all’indagato».

I 600mila euro

La vicenda risale al 2015. Il 16 gennaio DeBenedetti parla al telefono con Bolengo e chiede di puntare sulle Popolari perché, sottolinea, «il governo farà un provvedimento sulle popolari per tagliare la storia del voto capitario nei prossimi mesi... una o due settimane». E quando il broker si mostra scettico sull’approvazione del provvedimento risponde: «Passa, ho parlato con Renzi ieri. Passa». L’investimento gli fa guadagnare 600 mila euro. Ed è una delle operazioni sulle Popolari che la Consob segnala come «anomale». Viene aperta un’inchiesta e si decide di acquisire le conversazioni che per legge - proprio perché la Intermonte è una società soggetta ai controlli della Vigilanza - devono essere registrate. Bolengo viene indagato, DeBenedetti e Renzi sono invece interrogati come testimoni. Ma alla fine i magistrati guidati da Stefano Pesci ritengono che non ci siano gli estremi per andare a processo e sollecitano l’archiviazione.

Le telefonate sparite

Tre mesi fa il gip ordina nuovi accertamenti e ieri - al termine del periodo concesso - ordina l’imputazione coatta per Bolengo criticando in maniera esplicita l’operato dei pm. Evidenzia innanzitutto come Intermonte «con tutti gli altri clienti aveva sconsigliato di fare acquisti su banche popolari italiane» mentre con DeBenedetti avvenne esattamente il contrario. Sottolinea che Intermonte «forniva inizialmente a Consob un numero di conversazioni registrate esigue» e che «solo a seguito della diffida Consob provvedeva a consegnare» le altre telefonate. Sono due i colloqui tra DeBenedetti e Bolengo - del 19 e del 21 gennaio 2015 - ritenuti particolarmente interessanti proprio perché, sottolinea il gip, trattano le notizie price sensitive , dunque confermano come Bolengo sapesse che l’ingegnere le aveva avute da Renzi.

«È andata come detto»

Il giudice specifica che nella conversazione del 19 gennaio ci sono «i riferimenti a Renzi, contenuti nelle frasi di De Benedetti (che diceva di aver parlato con l’allora premier il giorno prima, ndr), e a quello che questi gli aveva riferito, su domande precise di Bolengo, e prima ancora che venga decisa la vendita del basket di titoli delle banche popolari da parte della Romed spa per mezzo di Intermonte Sim». E aggiunge: «C’è poi la conversazione del 21 gennaio 2015 tra Bolengo e De Benedetti, quindi dopo la vendita dei titoli del basket e dopo l’approvazione da parte del governo del decreto legge cd Compact Invest», nella quale Bolengo esprime una consapevolezza che la riforma delle banche popolari «era andata esattamente come De Benedetti aveva detto». Bolengo va dunque processato perché, dice il gip, pur avendone l’obbligo e le informazioni sulla provenienza della notizia aveva «evidenti finalità di non mettere in forse il redditizio rapporto personale con De Benedetti e con la Romed». E aggiunge Sturzo «non va per nulla condivisa la conclusione dell’Ufficio Sanzioni Amministrative Consob quando ha proposto l’archiviazione della posizione di Bolengo e DeBenedetti e della Intermonte Sim il 23 febbraio 2017».

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