10 giugno 2018 - 23:54

Migranti, scontro Italia-Malta sulla nave Aquarius. Salvini: chiudo i porti Conte attacca la Ue. Libia sfida Roma

A bordo il 629. La Valletta: competenza vostra. Il premier Conte: Bruxelles non affronta l’emergenza. Di Maio: «A Malta si fanno gli affari loro»

di Fabrizio Caccia

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Al termine di una domenica drammatica, il capitano della nave Aquarius, Alexsandr Kuzmichev, russo di Sebastopoli, è arrivato all’altezza di Malta e ora tiene i tre motori al minimo in attesa d’istruzioni da Roma. A bordo della nave di Medici senza Frontiere e Sos Mediterranée ci sono 629 migranti, tra cui 123 minori non accompagnati, 11 bambini e 7 donne incinte. È tarda sera quando a Palazzo Chigi termina il vertice d’emergenza del premier Giuseppe Conte con i suoi vice Matteo Salvini e Luigi Di Maio. E Conte alla fine pronuncia parole durissime: «Al premier maltese Joseph Muscat che ho contattato personalmente questa sera — dice — ho chiesto chiaramente che si facesse carico almeno del soccorso umanitario delle persone in difficoltà sull’Aquarius. Muscat non ha assicurato però alcun intervento. Si conferma l’ennesima indisponibilità di Malta, e dunque dell’Europa, a intervenire. L’Italia è in totale solitudine. Il regolamento di Dublino va radicalmente cambiato». Dopo di lui a parlare è anche Di Maio: «La risposta di Malta?Dimostra quello che abbiamo sempre detto: mentre noi ci siamo fatti di una emergenza straordinaria loro si fanno gli affari loro».

Il premier italiano ha anche disposto subito «l’invio di due motovedette con medici a bordo al fine di garantire la salute di tutti gli occupanti dell’Aquarius». La nave avrebbe dovuto attraccare oggi a mezzogiorno in Sicilia, ma è saltato tutto. Ieri il ministro dell’Interno Salvini ha negato l’approdo della nave con i 629 migranti soccorsi la notte scorsa in acque libiche. Salvini aveva scritto subito alle autorità di Malta per invitarle a farsi carico dello sbarco. Ma da La Valletta è arrivato l’ennesimo diniego: il recupero della nave «è stato coordinato dal centro di Roma. Malta, perciò, non ha competenza». È iniziato così il braccio di ferro: «Da oggi anche l’Italia comincia a dire no al traffico di esseri umani — ha tuonato Salvini su Facebook — no al business dell’immigrazione clandestina». E su Twitter ha lanciato l’hashtag: #chiudiamoiporti.

Nel governo gialloverde c’è intesa piena: Malta «non può continuare a voltarsi dall’altra parte», hanno scritto in un comunicato congiunto lo stesso Salvini e il pentastellato Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture, da cui dipende la Guardia costiera. In sintonia anche l’altro vicepremier, Di Maio: quello dei migranti è stato un «fenomeno incontrollato. Ma per qualche cooperativa fittizia e qualche associazione la pacchia ora sarà finita». «Ben venga l’iniziativa di Salvini nei confronti di Malta», plaude Laura Ravetto di Forza Italia, presidente del comitato Schengen.

E l’Aquarius? I sindaci di Palermo e Messina, Leoluca Orlando e Renato Accorinti, si dicono pronti ad accoglierla. Intanto, dalla nave, Aloys Vimard capoprogetto di Msf e Nicola Stalla coordinatore di Sos Mediterranée, reclamano ascolto: «Abbiamo scorte di cibo, medicinali e coperte ancora per 4-5 giorni...». E l’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) avverte: «Gli Stati trovino una rapida soluzione».

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