28 giugno 2018 - 23:28

Migranti, Tusk: «Trovato l’accordo»
Conte mette il veto al vertice
Macron si infuria: «Così non va»

Solo intorno alle 4 e mezza del mattino conclusa la trattativa. La Francia spinge per i «campi sorvegliati» nel Mediterraneo

di Ivo Caizzi

Il presidente francese Macron e il premier italiano Giuseppe Conte (Ansa) Il presidente francese Macron e il premier italiano Giuseppe Conte (Ansa)
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Dal nostro inviato
BRUXELLES —«I leader dei 28 hanno raggiunto un accordo sulle conclusioni del Consiglio Ue, incluso sul tema dei migranti». Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, quando in Italia sono quasi le 5 del mattino di venerdì, dopo oltre 13 ore di trattativa.

L’Italia aveva bloccato il summit Ue, ma poi ha continuato a trattare un compromesso sul dossier immigrazione e, nella notte, ha fatto trapelare ottimismo sull’accoglimento di alcune richieste. Il premier Giuseppe Conte ha negato l’approvazione delle conclusioni della prima parte del Consiglio dei capi di Stato e di governo a Bruxelles, condizionando il suo «si» a un accordo nel successivo negoziato a cena sui migranti. Il presidente polacco del Consiglio Donald Tusk e quello lussemburghese della Commissione europea Jean-Claude Juncker hanno dovuto cancellare la prevista conferenza stampa (su dazi Usa, innovazione, difesa militare comune e rapporti con la Nato) proprio perché — senza l’Italia — è saltato il necessario «consenso» di tutti i 28 Stati membri.

La difficile trattativa sui migranti è così iniziata con toni accesi. Poi il presidente francese Emmanuel Macron e Conte hanno concordato insieme principalmente centri di accoglienza «sorvegliati» per migranti in varie zone del Mediterraneo.E hanno iniziato a convincere gli altri leader. Il premier italiano, che domenica scorsa aveva illustrato un piano in 10 punti al pre-vertice a Bruxelles, già entrando nel summit aveva anticipato di volere risultati. «Se questa volta non dovessimo trovare disponibilità da parte degli altri Paesi europei — aveva detto —, potremmo chiudere questo Consiglio senza approvare conclusioni condivise».

Anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, prima dell’inizio del vertice, ha lavorato in bilaterale con Conte. Il suo obiettivo è estendere all’Italia un accordo tra Paesi «volonterosi», che include Macron e i premier spagnolo e greco, Pedro Sánchez e Alexis Tsipras. Prevede respingimenti dei rifugiati trasferitisi in Germania o in altri Stati Ue diversi da quello di primo arrivo (in genere Italia, Grecia e Spagna) perché, per Merkel, «non hanno il diritto di scegliere il loro Paese ospitante». Si è parlato di nuovi fondi Ue per frenare i flussi verso l’Italia tramite la rotta del Mediterraneo centrale, sull’esempio dei sei miliardi alla Turchia per bloccare quelli diretti in Germania tramite i Balcani. La cancelliera sostiene una maggiore «protezione delle frontiere esterne» e ha aperto a «considerare di far sbarcare le navi» con i profughi «in altri Paesi, per esempio, nel Nord Africa». Singoli governi dovrebbero fare accordi specifici — per conto di tutti i «volenterosi» — con questi Stati extracomunitari. «I Paesi che ricevono molti rifugiati hanno bisogno di sostegno», ha ammesso ancora una volta Merkel. Il premier olandese Mark Rutte, insieme ad altri alleati della cancelliera, ha sostenuto gli «accordi stile-Turchia con i Paesi nel Nord Africa».

Ma opposizioni sono rimaste sulla condivisione dei rifugiati. Conte, invece, intende verificare «se dalle parole si vuole passare ai fatti» e «se davvero l’Europa vuole gestire in maniera solidale il fenomeno migratorio». Il negoziato è continuato nella notte.

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