28 giugno 2018 - 13:35

Taglio dei vitalizi, i 5 Stelle: «Da Casellati una giravolta incredibile».
Fico: «La Camera va avanti da sola»

La presidente del Senato frena: «Perplessità sui diritti acquisiti». M5S: «Uno schiaffo ai cittadini». Fico: «Mantengo ciò che ho promesso». D'accordo la Lega

di Giuseppe Gaetano

shadow

La presidente del Senato Elisabetta Casellati auspica «soluzioni condivise» sul taglio dei vitalizi agli ex parlamentari, dicendo di avere «qualche perplessità sul fatto di poter incidere sui diritti acquisiti». Il taglio dei vitalizi «significa incidere sullo status di persone che magari oggi possono avere anche un'età rilevante - sostiene da Washington, dov'è in visita - e che si trovano improvvisamente ad avere uno stipendio magari inferiore al reddito di cittadinanza». Immediate le repliche del Movimento 5 Stelle, che dell'abbattimento di quelli che sono considerati i "privilegi" dei parlamentari ha fatto uno storico cavallo di battaglia elettorale. «Una giravolta che ha dell'incredibile» attacca il senatore Nicola Morra, assicurando che il M5S «non farà sconti». «Quando il presidente della Camera ha comunicato che avrebbe agito con celerità, Palazzo Madama face sapere in tempi fulminei che avrebbe fatto la sua parte - spiega Morra -. Ma quando dagli annunci si è passati ai fatti, da Casellati si sono levati appelli alla prudenza, invocando addirittura il principio della condivisione». Chiamato direttamente in causa dai suoi, irrompe nella querelle il presidente della Camera in persona. Con Casellati «non c'è nessuno scontro istituzionale, sa che avremmo proceduto con la delibera - assicura Roberto Fico -. Io faccio quello che avevo promesso, proseguo su questa strada: se il Senato non dovesse approvare la delibera la Camera ha l'autonomia per andare avanti da sola».

Vitalizi, 200 milioni l’anno per gli ex parlamentari: perché sono un caso?
Perché si parla di vitalizi? Non erano stati aboliti?

Fico: «Mantengo la parola»

«I vitalizi non sono diritti acquisiti ma privilegi rubati» ha twittato subito dopo il leader, Luigi Di Maio. Il tema, secondo Casellati, «deve essere ripreso anche al Senato perché sarebbe stravagante che la Camera operasse in un modo e che la stessa situazione non si verificasse nell'altro ramo del parlamento» commenta, annunciando al suo rientro dagli Usa «uno scambio di opinioni con il presidente Fico» per trovare la quadra. Un briefing non indispensabile però, come sembra di capire, per Fico: «Nessuna polemica, anche il presidente del Senato sapeva che avremmo proceduto con questa delibera» sostiene, arrivando all'hotel Forum di Roma per incontrare Beppe Grillo: «Faccio quello che avevo promesso - aggiunge - e continuerò su questa strada, senza alcun problema o paura». E « non mi avvarrò dell'immunità parlamentare» davanti ad eventuali ricorsi, ribadisce poi su Facebook, ergendosi ad esempio verso il resto della classe politica: «Ho totalmente rinunciato all'indennità aggiuntiva, pari a 280mila euro, come da presidente della commissione di vigilanza Rai ho rinunciato a 130mila euro. Tutto questo dimezzandomi lo stipendio da deputato». Argomenti che non hanno avuto molta presa sugli ex deputati, che starebbero studiando una sorta di "class action" nei confronti di ogni singolo componente dell'Ufficio di presidenza di Montecitorio.

M5S: «Schiaffo ai cittadini»

«Uno schiaffo in faccia ai tanti cittadini che in questi anni più volte hanno visto mettere mano ai propri trattamenti pensionistici» tuona la senatrice pentastellata Laura Bottici, bocciando le dichiarazioni di Casellati come «figlie di una politica che guarda al passato». «In un Paese che fa segnare il record di poveri c'è ancora chi parla di diritti acquisiti dei politici - afferma - Un fatto incredibile quando proprio la Camera che presiede paga ricchi vitalizi anche a chi nel Palazzo non ha nemmeno mai messo piede». D'accordo la Lega: «La revisione dei vitalizi dei parlamentari è un atto di buon senso e di rispetto nei confronti degli italiani - spiega il Carroccio -. Oltre infatti al minimo garantito di 980 euro netti, gli ex parlamentari riceveranno comunque la loro normale pensione. Ci sembra corretto, quindi, che il calcolo sui vitalizi venga effettuato sulla base di quanto versato». Dall'applicazione del sistema contributivo gli ex deputati è atteso, secondo i calcoli di Inps e Istat, un risparmio di circa 40 milioni l'anno su un totale di 1.405 vitalizi erogati: una cifra più che altro simbolica, da dare in pasto alla fame "giustizia sociale", ma che non rappresenta certo l'invocata scure sulle spese dello Stato.

Forza Italia: «Polemica pretestuosa»

L'opposizione irrompe nella querelle con il forzista Giacomo Caliendo, che avanza «rilevanti dubbi di costituzionalità» sulla questione vitalizi, in particolare per quanton riguarda la retroattività della misura, considerata «irragionevole e per di più non sostenuta da ragioni imperative». Il capogruppo in Commissione Giustizia di Palazzo Madama trova pertanto «pretestuosa e strumentale la polemica» verso Casellati. Che raccoglie la «solidarietà» anche dell'azzurro Francesco Giro: «Inaccettabili le critiche scomposte, e in taluni casi persino intimidatorie, rivolte alla seconda carica dello Stato, colpevole solo di aver espresso il proprio pensiero». Anche il Pd vede nel provvedimento una mossa propagandistica, avocando a se il merito di aver tracciato la strada verso la riduzione degli sprechi, con la rideterminazione dei coefficienti pensionistici di tutti i parlamentari in carica approvata nel 2011. I gruppi potranno presentare emendamenti entro il 5 luglio: saranno discussi e votati nella riunione che si svolgerà nella settimana successiva.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT