10 luglio 2018 - 07:50

Padova, al campo estivo bastonate ai ragazzi: «I nostri figli gettati tra le ortiche»

Il racconto dei genitori: ragazzini di 11 e 12 anni bastonati, colpiti con la doga di un letto, gettati fra le ortiche. Il parroco: «Animatori esasperati, hanno sbagliato, nessuno vuole sminuire ma neanche dipingere il campo estivo come un lager»

di Andrea Priante

shadow

Ragazzini di 11 e 12 anni bastonati, colpiti con la doga di un letto, perfino gettati tra le ortiche. A raccontare a mamma e papà le punizioni inferte da un paio di animatori (pure loro minorenni), sono stati gli studenti di prima e seconda media che stavano partecipando a un campo scuola organizzato da una parrocchia di Padova a San Pietro di Barbozza (Treviso).


Una vacanza da brividi, almeno stando alle confidenze raccolte dai genitori che sabato sono andati a riprendersi i figli sulle colline del Prosecco, e che invece delle passeggiate nei boschi hanno ascoltato i resoconti delle angherie di due dei ragazzi dello staff. Il parroco, padre Nando Spimpolo, pur confermando l’accaduto, ne ridimensiona la gravità: «Non parliamo di bullismo ma di un animatore di 17 anni che collabora con il patronato e suona in chiesa, e che ha perso il controllo al termine di una settimana in cui i ragazzini si sono comportati in modo po’... scalmanato. Era esasperato e ha commesso uno sbaglio di cui è pentito. Ma è un adolescente e forse solo ora si rende conto di ciò che ha fatto». Il sacerdote ricostruisce l’episodio avvenuto l’ultimo giorno del campo: gli ospiti che ignorano l’invito dell’animatore a calmarsi, alcuni di loro che saltano su un letto fino a sfondarlo. «E l’animatore ha afferrato la doga e li ha rincorsi, colpendoli. Nessuno vuole sminuire, ma neppure si può dipingere il campo estivo come una specie di lager». Uno dei ragazzini è stato portato al pronto soccorso con piccoli lividi a gambe e schiena. «I genitori e il bambino - si legge nel referto - riferiscono che durante i centri estivi avrebbe subito percosse dagli animatori».


Gli studenti hanno raccontato vari episodi, puntando il dito contro due degli accompagnatori. «C’è chi dice di essere stato spinto, o strattonato per i capelli, o picchiato con un bastone. Un bimbo è stato gettato tra le ortiche», racconta una mamma. Suo figlio è tra le vittime. Eppure ieri l’ha accompagnato a giocare nel campetto della chiesa: «Sia chiaro - dice - non è tornato “traumatizzato” dalla vacanza. Ciò che è accaduto è grave ma non si deve dare la colpa alla parrocchia. Spero solo che i responsabili comprendano l’errore». In una lettera firmata da buona parte dei genitori dei ragazzini che hanno subito le punizioni (ma non tutti) , si legge che «i fatti avvenuti sono certamente deplorevoli» ma «si è trattato di condotte circoscritte ed estemporanee, riferibili a comportamenti di singoli soggetti che non inficiano la nostra fiducia nei confronti della parrocchia e di tutte le persone che ogni giorno si adoperano con dedizione a rendere il Patronato un posto di accoglienza per i nostri figli...». Insomma, nessuno vuole sparare nel mucchio. «So bene quanto possano diventare esasperanti i ragazzini - conclude la mamma - ma avrebbero dovuto telefonare a noi genitori e spiegarci il problema, non punirli così. Spero che la lezione sia servita. Non sporgerò denuncia: la vendetta non serve».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT