17 luglio 2018 - 10:14

Migranti, Salvini: «Altre due navi ong in arrivo, si scordino i porti italiani»

La Spagna accoglie più dell'Italia, dove gli sbarchi calano dell'80% in un anno, ma il vicepremier insiste: «I nostri porti li vedono in cartolina». Dopo i 4 morti annegati a Pozzallo, nuova tragedia denunciata da Proactiva: una donna e un bimbo lasciati morire in mare dalla Guardia costiera libica. L'ong attacca: «Arruolate assassini»

di Giuseppe Gaetano

La 'Open Arms' in uno scatto tratto dalla pagina Fb della ong spagnola Proactiva La 'Open Arms' in uno scatto tratto dalla pagina Fb della ong spagnola Proactiva
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«Due navi di Ong spagnole sono tornate nel Mediterraneo in attesa del loro carico di esseri umani. Risparmino tempo e denaro, i porti italiani li vedranno in cartolina». Matteo Salvini ribadisce sui social il suo no all'apertura dei nostri scali alla nave "Proactiva Open Arms", che veleggia attualmente in zona Sar (Search and rescue) davanti alla Libia; e che, secondo il monitoraggio del sito Marine Traffic, è seguita a breve distanza dallo yacht Astral, della stessa organizzazione non governativa, su cui si trova anche il deputato di Leu Erasmo Palazzotto. Il ministro dell'Interno, che stamattina era a Fermo per l'apertura della nuova sede della questura, allega al post la mappa aggiornata della situazione delle imbarcazioni gestiste da Ong. «L'Europa, che poteva essere un'opportunità, in questo momento su tanti fronti è un problema» ha ripetuto durante la cerimonia di inaugurazione, riferendosi espressamente al nodo immigrazione che sta dividendo l'Ue. Un nuovo caso potrebbe dunque aggiungersi, nelle prossime ore, a quelli recenti di Aquarius e Lifeline. Il braccio di ferro tra Salvini e i volontari catalani va avanti dal 4 luglio, quando Proactiva fu costretta a sbarcare 60 migranti a Barcellona, dopo il divieto di attracco da parte di Italia e Malta: «Anche se l'Italia chiude i porti, non può mettere porte al mare - ha ribattuto sabato scorso l'Ong, sempre sui social -. Navighiamo verso quel luogo dove non ci sono clandestini o delinquenti, solo vite umane in pericolo. E troppi morti sul fondale»

Salvini-Proactiva, scontro frontale

E un altro feroce attacco è giunto proprio oggi, quando la Guardia costiera libica ha comunicato di aver intercettato e riportato indietro, lunedì, una barca con a bordo 158 migranti, tra cui 34 donne e 9 bambini. «Quello che non ha detto è che hanno lasciato due donne e un bimbo a bordo ed hanno affondato la nave perché non volevano andare sulla motovedetta - denuncia Oscar Camps, fondatore di Proactiva, diffondendo in Rete video e foto dei corpi esanimi in acqua -. Quando siamo arrivati, abbiamo trovato una delle donne ancora in vita, non abbiamo potuto fare nulla per recuperare l'altra e il bambino, che a quanto pare è morto poche ore prima. Per quanto tempo avremo a che fare con gli assassini arruolati dal governo italiano per uccidere?». Pronto il contro-tweet del vicepremier: «Bugie e insulti di qualche Ong straniera confermano che siamo nel giusto: ridurre partenze e sbarchi significa ridurre i morti, e ridurre il guadagno di chi specula sull'immigrazione clandestina. Io tengo duro». E giù critiche dal Pd e da Saviano: «Quanto piacere le dà, lei direbbe "da padre", veder morire bimbi innocenti in mare? Ministro della Mala Vita - scrive il giornalista antimafia -, l'odio che ha seminato la travolgerà».

Crollano gli sbarchi

Tutti i superstiti sono stati trasferiti dalle autorità libiche in un campo profughi a Khoms. «E' l'unico modo per fermare il traffico di esseri umani» ha affermato ieri Salvini, sostenendo che la Libia dovrebbe essere dichiarata «porto sicuro» proprio per permettere alle navi militari europee di ricondurvi le persone raccolte in mare. Nonostante le notizie di torture, stupri e ricatti a cui sono sottoposti gli ospiti dei centri di raccolta del paese, e nonostante lo stesso Viminale certifichi che in realtà non è in atto alcuna emergenza: sono stati infatti quasi 18mila gli sbarchi dal primo gennaio 2018 a oggi, l'80% in meno rispetto allo stesso periodo del 2017 , in cui già segnavano un calo del 70%. Non solo: dall'inizio dell'anno la Spagna ha superato l'Italia per numero di arrivi lungo la rotta del Mediterraneo occidentale, accogliendo circa 200 profughi in più di noi, in base ai dati diffusi dall'Onu. Degli oltre 50mila migranti giunti in Europa via mare fino al 15 luglio, 1.443 hanno perso la vita nella traversata.

Quattro morti a Linosa

Sempre stamani la polizia ha fermato l'intero equipaggio di un barcone approdato a Pozzallo, in provincia di Ragusa, con 447 migranti: al comandante, pregiudicato, e ai 10 marinai, di origine nordafricana, sono contestati i reati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di morte come conseguenza di altro delitto, per il decesso di quattro stranieri tuffatisi in acqua alla vista dei soccorsi. Anche qui Salvini non si è lasciato sfuggire il tweet: «Dalle parole ai fatti, ora però che stiano in galera!».

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