24 luglio 2018 - 13:16

Reggio Emilia, un ucraino fermato per la violenza sessuale di domenica

L’indagato è un ucraino di 26 anni, con problemi di alcol, che lavora in una ditta di imballaggio. Salvini twitta la notizia dell’arresto accusando i suoi avversari politici

di Ferruccio Pinotti

Le indagini sul luogo dello stupro Le indagini sul luogo dello stupro
shadow

La Polizia di Stato di Reggio Emilia ha sottoposto a fermo il presunto autore della violenza sessuale consumata domenica notte a Reggio Emilia. Si tratta di un ucraino, classe 1992, residente a Reggio Emilia ma senza fissa dimora, che vive facendo lavori saltuari. Il soggetto è stato identificato e bloccato nella notte al termine di 36 ore ininterrotte di attività investigativa degli uomini della squadra mobile. Il personale della squadra mobile ha individuato il rifugio del fermato, ubicato in un’area campestre ai margini della città. Sono in corso accertamenti sulla posizione dell’uomo da parte degli agenti e del procuratore Giulia Stignani.

La caccia e i riscontri

Guglielmo Battisti, dirigente della Squadra Mobile di Reggio Emilia, spiega: «Abbiamo battuto palmo a palmo la zona, in maniera determinata e scientifica. Più che le telecamere, è stato centrale il lavoro umano, fatto di accurati rilievi. In un’area verde abbiamo trovato un giaciglio dove l’ucraino 26enne aveva lasciato una maglietta che recava l’indicazione di una ditta di imballaggi. Da lì siamo risaliti a lui e lo abbiamo catturato». Il dirigente della Mobile spiega che l’uomo, che ha «problemi di alcolismo» era in Italia da tre anni. Il suo profilo e le sue caratteristiche sono stati posti al vaglio della 24enne violentata e una serie di indicazioni «individualizzanti» hanno generato riscontri precisi. Ora l’ucraino rischia l’incriminazione in base all’articolo 609 bis del codice penale, che punisce la violenza sessuale con una pena da cinque a dieci anni di carcere.

Il Viminale

Il ministro degli interni Matteo Salvini ha subito twittato la notizia dell’arresto sottolineando che si tratta di un richiedente asilo ucraino e prendendosela con i suoi avversari politici: «Per la sinistra la nostra linea sarebbe `troppo dura´. Sbagliato, inaspriremo leggi troppo deboli: via dall’Italia i clandestini delinquenti, via ogni forma di protezione a chi si macchia di questi reati schifosi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT