3 maggio 2018 - 22:40

Senigallia, Fatima: «Non assunta perché nera»

Supera la prova in casa di riposo, ma due ospiti non la vogliono. E la coop cambia idea

di Giusi Fasano

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«Mi ha detto: purtroppo non possiamo assumerla perché il colore della sua pelle è un ostacolo per alcuni ospiti della casa. Lì per lì ho sorriso, non ci potevo credere. Ma poi ho capito che lo diceva davvero e allora le ho risposto: è una cattiveria, nel mio mondo non esiste il bianco o il nero, esiste solo l’essere umano con la sua materia grigia che per me è la cosa più importante. Mi ha risposto che poteva esserci la possibilità di un posto diverso...». Fatima sospira: «Le ho detto: no, grazie, e la conversazione è finita lì».

Fatima Faz Sy ha 40 anni, viene dal Senegal, dove si è laureata in Economia aziendale prima di arrivare in Italia a cercare fortuna, 15 anni fa. È separata e ha due figli di 11 e 12 anni che vivono nel suo Paese «perché non ho abbastanza soldi per crescerli qui in Italia», e se deve sognare in grande sogna di diventare un’imprenditrice. Nella realtà, invece, accetta quel che c’è. Come il lavoro di assistente agli anziani della casa di riposo Opera pia Mastai Ferretti di Senigallia, la citta marchigiana in cui vive.

Dopo quattro giorni di prova dalla cooperativa Progetto solidarietà, che ha in appalto la gestione del personale di cui lei avrebbe dovuto far parte, le avevano preannunciato l’assunzione. Finché non è arrivata quella telefonata. Fatima ne ha parlato con il Corriere Adriatico e la sua storia è diventata un caso.

Il presidente della casa di riposo Mario Vichi sminuisce: «Nessun razzismo. La cooperativa ha fatto l’errore di prendere la sua decisione un po’ di fretta ma in assoluta buona fede e solo per proteggerla da umiliazioni». Sono state due signore a dire: «Quella lì non la voglio nella mia camera, non mi faccio toccare da una nera». Ma Fatima non se la prende con loro: «Se me lo avessero detto in faccia mi sarei fatta una risata, mi sarei fatta voler bene lavorando. Sono solo anziani e con loro la forza degli operatori sta nel saper gestire i loro umori e le possibili situazioni di conflitto. Io non so rinunciare alla dignità e quello che non posso accettare è il comportamento della signora della cooperativa. Trattandomi come ha fatto mi ha dato quantomeno dell’incompetente e invece io so benissimo cosa fare perché mi sono occupata di moltissime persone come gli ospiti di quella casa di riposo. Io dico che tutto questo è una forma di razzismo».

Dopo la telefonata Fatima ha scritto un messaggio sul suo profilo Facebook: «Sono nera, negra o di colore. E ne sono fiera».

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