28 maggio 2018 - 18:38

Salvini, l’alleanza con Berlusconi? «Troppi insulti, ci ragionerò»

Il leader della Lega Matteo Salvini lascia le porte aperte ma non esclude altre soluzioni. A differenza di Berlusconi che dice chiaramente: l’unica possibilità è l’alleanza del centrodestra

di Valentina Santarpia

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«Ci penserò, ci penserò. Alla dignità e alla lealtà non rinuncio»: Matteo Salvini, leader della Lega, ospite del programma tv da `Pomeriggio 5´ a proposito della sorte dell’alleanza con Forza Italia, non esclude la possibilità di tagliare fuori Forza Italia alle prossime alleanze elettorali. Pur chiarendo che alla lealtà ci tiene, si toglie qualche sassolino dalla scarpa e ricorda che mentre lui «gli alleati» li tratta «da alleati», e in queste settimane ha «letto che sono brutto, traditore, irresponsabile, razzista, e lo dicevano non da sinistra, ma i miei alleati». Fa riferimento probabilmente non al leader Silvio Berlusconi, ma ai suoi generali: «C’erano Tizio, Caio e Sempronio di Forza Italia che vomitavano insulti», ha proseguito Salvini, quindi sul futuro della coalizione di centrodestra «ci ragionerò», ha sottolineato. Un approccio molto diverso da quello del suo alleato, se ancora così si può chiamare: «A chi mi chiede quale sarà il futuro del centro-destra- ha detto il leader di Forza Italia- rispondo che alle prossime elezioni non immagino altra soluzione che quella di una coalizione di centrodestra unita con Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, destinata sicuramente a prevalere anche per la possibilità di una mia candidatura».

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Berlusconi: «Per noi esiste il centrodestra»

Berlusconi non pensa, come qualcuno ipotizzava, ad un ritorno del Nazareno, né tantomeno ad un appoggio a Cottarelli: «Per quanto riguarda la fiducia al governo tecnico la nostra posizione non può che esser negativa». Duro, netto, chiaro, non come Salvini che invece sembra ancora in uno stato d’animo di studio e confronto. Ed è aperto a tutto, anche ad un accordo con i 5 Stelle: «Ero partito con diffidenza a abbiamo lavorato bene. Ho visto persone serie, disposte ad ascoltare e cambiare idea. Se poi questa diventerà un’alleanza di governo - sottolinea - lo vedremo nelle prossime settimane».

L’impeachment? Faccio una cosa se sono convinto

Salvini prende tempo, dunque. Anche sull’ipotesi ventilata da Giorgia Meloni e Luigi Di Maio a proposito della possibile messa in stato d’accusa di Mattarella. «L’impeachment a Mattarella? Io faccio una cosa se ne sono convinto. Non è una guerra Salvini-Mattarella. Dico solo che il presidente della Repubblica si è preso una grossa responsabilità».

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