4 ottobre 2018 - 13:20

Il sindaco di Riace: «Arricchito con i migranti? Falso. Mai violato la legge»

Interrogato dal gip il primo cittadino Mimmo Lucano: «Resto agli arresti domiciliari. Io rispetto e aiuto gli altri esseri umani, quindi rispetto la Costituzione»

di Carlo Macrì

Il sindaco di Riace: «Arricchito con i migranti? Falso. Mai violato la legge»
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RIACE (Reggio Calabria) - Circa tre è durato l’interrogatorio di Mimmo Lucano davanti al giudice delle indagini preliminari di Locri, Domenico Di Croce. Il sindaco di Riace che ha ideato il modello d’integrazione e d’accoglienza, arrestato martedì con l’accusa di favoreggiamento dei clandestini, ha risposto a tutte le domande del giudice. « Ho violato la legge? Io rispetto la Costituzione più di ogni altro cittadino italiano. La Costituzione dice che bisogna rispettare gli esseri umani, senza se e senza ma e indifferentemente dal colore politico, ed io questo ho fatto. D’altronde - ha detto Lucano - la Costituzione è nata dopo la dittatura fascista ed mi sento un uomo libero».

«Ho diritto di parlare»

Assediato dai giornalisti davanti all’ingresso del Tribunale di Locri Mimmo Lucano non si è sottratto a nessuna domanda: «Sono ancora agli arresti domiciliari, però nessuno mi può togliere il diritto di parlare. Non ci devono essere limiti alla libertà». Ed ha aggiunto: «Mi accusano di aver celebrato matrimoni. Un matrimonio, che non è stato combinato. Abbiamo fatto le pubblicazioni, tutto era in regola. Il gip ha detto che ho commesso un “reato di umanità”. Il fatto di aver salvato una vita umana, per me, vale come fare il sindaco a vita». Mimmo Lucano ha parlato anche delle ipotesi di arricchimento personale: «Falso, tutto falso. Io ho messo a disposizione del progetto tutto quello che avevo, anche i soldi ricevuti dai premi che in questi anni mi hanno conferito in giro per il mondo. Mi hanno chiesto quanto fosse il mio compenso per la fiction “Tutto il mondo è paese”, girata a Riace sulla mia vita, ma io ho risposto che non volevo nulla». Poi una scoccata sulla raccolta dei rifiuti urbani che non mancherà di suscitare polemiche: «Tutti sanno il business che c’è dietro questo sistema. Io a Riace ho cercato di dribblarlo, dando una opportunità di lavoro a due cooperative che, comunque, avevano partecipato al bando».

«Il modello Riace resiste»

Il modello Riace è arrivato al capolinea? «Spero di no. Il gip mi ha confermato che non ci sono reati commessi nell’ambito del modello Riace. Negli ultimi diciotto mesi hanno rivoltato la mia vita come un calzino. Mi hanno intercettato. Ma io non ho mai avuto segreti, non dovevo nascondere nulla». Il finale è a sorpresa: «Abbiamo degli obblighi, soprattutto chi amministra. Però, in determinati ambiti, questi obblighi si possono superare».

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