16 settembre 2018 - 10:42

Il vescovo Raspanti: «La visita del Papa in Sicilia un messaggio di speranza per i giovani»

Il vescovo di Acireale e vice presidente nazionale della Cei: «La Sicilia e il Sud hanno bisogno di incrementare la lotta contro le mafie. I governi devono fare di più»

di Salvo Fallica

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«Un messaggio di speranza per i giovani e per il Sud, un vivere il presente con spirito costruttivo e concreto, un guardare al futuro sconfiggendo ogni atteggiamento gattopardesco». Il vescovo di Acireale e vice presidente nazionale della Cei, Antonino Raspanti, racchiude in questa triade concettuale l’essenza di uno dei messaggi lanciati in terra siciliana da papa Francesco. Il vescovo Raspanti spiega che «vi è stata la partecipazione di persone di tutte le età, in particolare di tanti giovani. Ma non è una questione di numeri, abbiamo notato una loro voglia di vera partecipazione».

Da vicino ha potuto cogliere le emozioni del Papa: qual è stata la sua impressione?

«Mi è sembrato che la nostra terra gli abbia trasmesso un sentimento forte di luce e speranza. Il Santo Padre è sempre aperto agli altri, testimonia il messaggio del Vangelo con il suo impegno puro e il suo amore per il prossimo».

Siete preoccupati per la fuga di decine di migliaia di giovani dal Sud?

«La chiesa cattolica deve essere vicina alla gente che soffre. La Sicilia e il Sud hanno bisogno di incrementare la lotta contro le mafie, ecco il forte richiamo al coraggio di padre Puglisi. Nel contempo si deve lavorare alla costruzione di nuovi modelli di sviluppo economico e sociale. Il cambiamento deve partire dalla nostra terra. Noi stiamo puntando alla creazione delle condizioni per la nascita delle start-up e il rafforzamento delle piccole e medie imprese. I governi, a tutti i livelli, debbono fare di più».

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