21 settembre 2018 - 15:22

Toninelli riapre i giochi sulle Olimpiadi 2026: «Torino la candidata migliore»

Il ministro pentastellato spariglia le carte dopo che il governo aveva tolto l’appoggio alla candidatura a tre e dopo che erano rimaste in campo solo Milano e Cortina. «Ma il governo non metterà un euro» ribadisce.

di Claudio Del Frate

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Per le candidature alle Olimpiadi invernali del 2026 la partita non è ancora chiusa. Dopo che il sottosegretario Giancarlo Giorgetti aveva detto che la candidatura a 3 (Totino-Milano-Cortina) non è la linea del governo e dopo che i governatori di Lombardia e Veneto (Attilio Fontana e Luca Zaia) avevano rilanciato l’accoppiata Milano-Cortina. il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli spariglia nuovamente le carte con una dichiarazione: «Rimango personalmente dell’idea che quella di Torino sia la scelta migliore sotto tutti i punti di vista, economico, strutturale, vista l’esperienza passata, e che l’idea di tre città sia quantomeno caotica e difficilmente percorribile e anche la più costosa».

La dichiarazione del ministro pentastellato arriva nemmeno 48 ore dopo che il governo aveva chiarito che non avrebbe investito un euro nella candidatura per i Giochi invernali e che Milano e Cortina avrebbero dovuto fare tutto da sole. «Sono d’accordo con Di Maio - ha aggiunto - quando dice che lo Stato non deve mettere soldi sulle Olimpiadi perché dobbiamo mettere in sicurezza ponti e strade, viadotti e gallerie, che i precedenti governi hanno abbandonato e mi sembra più giusto mettere li i soldi». «So che sulle Olimpiadi la Lega fa ragionamenti diversi- ha concluso- appena sarà possibile, faremo un giusto consiglio dei ministri e troveremo come in tutte le altre questioni una soluzione condivisa».

Toninelli ha parlato ha margine di un evento pubblico a Torino. Come interpretare le sue parole? Forse come un soccorso alla sindaca di Torino nonché collega di partito Chiara Appendino. Quest’ultima, vittima anche di scontri interni al Movimento (molti grillini torinesi sono contrari a un bis della manifestazione a cinque cerchi in città) si era fatta da parte e aveva accusato le altre due città di aver in qualche modo tramato contro il capoluogo piemontese. Sull’evolversi della situazione devono aver pesato anche le parole del sindaco di Milano Beppe Sala il quale si era detto disposto a sostenere il progetto a patto che la sua città avesse un ruolo di preminenza sulle altre compagne di cordata, vista l’attrazione che in questo periodo esercita il «brand» milanese nel mondo.

Emiliano: «Toninelli imbambolato»

Il ministro delle infrastrutture è finito poi nel mirino del governatore della Puglia Michele Emiliano (Pd, ma molto sensibile alle istanze del M5S); non sul tema Olimpiadi ma per i mancati finanziamenti alle periferie: «Con il ministro Luigi Di Maio abbiamo fatto un buon lavoro, adesso vedremo sul piano ambientale dell’Ilva se questo mio ottimismo verrà confermato, perché è chiaro che se la fabbrica verrà decarbonizzata, noi allora abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Sono molto soddisfatto nel rapporto con Di Maio, gli altri ministri li vedo imbambolati in molte parti. Soprattutto Toninelli». «Mi pare che sempre Toninelli, che è del Nord, fa quello che fanno sempre quelli del nord. Si è accorto che c’erano molti soldi per le periferie del Sud, ha buttato la mano nella tasca dei brindisini, dei tarantini e dei foggiani, e ha portato via diverse decine di milioni di euro. È giusta questa cosa?» ha detto Emiliano.

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