29 settembre 2018 - 17:23

Zanza, funerali a Rimini: Devil, il Principe e gli amici per l’addio al re dei plaboy

A Rimini per dare l’ultimo saluto a Maurizio Zanfanti, il grande seduttore della riviera che ha fa fatto impazzire migliaia di donne. Verrà sepolto vicino alla tomba di Fellini

di Cladio Del Frate, inviato a Rimini

Zanza, funerali a Rimini: Devil, il Principe e  gli amici per l’addio al re dei plaboy
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Tra le glorie del cimitero monumentale di Rimini, dove già riposano Federico Fellini, Giulietta Masina e l’asso del motociclismo Renzo Pasolini, da oggi c’è anche Maurizio Zanfanti , «l’uomo che amava le donne», il playboy la cui fama di seduttore seriale di turiste scandinave aveva fatto il giro del mondo ma morto pochi giorni fa proprio mentre faceva l’amore con una ragazza di 23 anni. Per dare l’ultimo saluto a Zanza, come tutti lo chiamavano, si sono viste anche ex ragazze dai tratti e dall’accento nordeuropeo che hanno preso l’aereo da casa loro per venire a Rimini.

Gli amici

Ma l’abbraccio più forte e sentito e’ arrivato dagli amici, da chi ha conosciuto Maurizio al di fuori e al di là delle sue capacita’ amatorie. C’erano uomini e donne, giovani e meno giovani, riminesi e no tutti pronti a raccontare della bontà d’animo e della generosità di Zanza, non più (una volta tanto) della sua collezione di cuori infranti. «Ha avuto la forza di radunarci qui tutti, quell’animale» scherza con le lacrime agli occhi Stefano, detto Feno, arrivato con largo anticipo al cimitero. Si distribuiscono abbracci, baci, pacche sulle spalle tra compagni di vecchie scorribande, spuntano i capelli bianchi dalle bandane annodate alla fronte, qualche chilo di troppo arrotonda le camicie sgargianti o i giubbotti di pelle.

Rimini pensa a un monumento

«Hai visto? C’è anche Devil...e il Principe? C’è anche lui...»: e’ insomma soprattutto,una grande rimpatriata per rendere omaggio a un amico, non al personaggio del Latin lover. «Non e’ il momento dei commenti superficiali ma del bilancio di quel che si è stati» dice dall’altare don Mario Antonini, chiudendo anche le polemiche sul suo collega della parrocchia Regina Pacis che ha rifiutato i funerali di Zanza per paura della pressione mediatica.

Alla fin fine, l’unica pressione arriva dal calore degli amici del «caro estinto», l’unica presenza fuori dal comune e’ quella di Charlotte, giornalista norvegese arrivata per documentare l’evento: «Rimini è una città molto interessante, il fenomeno degli uomini italiani che negli anni ‘80 erano così generosi di corte die verso le donne anche”. Ancora lo stereotipo del maschio latino? «Be’, oggi anche i norvegesi hanno imparato a corteggiare le donne. In fondo siamo tutti europei». Al funerale fa la sua comparsa anche il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, che però declina ogni invito a rilasciare dichiarazioni. Però in tanti la fermano fuori dalla chiesa e gli chiedono di fare un monumento o intitolare una via a Zanza. Lui sorride, come a dire «ci penserò...». Ma i riminesi, tanti riminesi, ci contano davvero.

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