30 gennaio 2019 - 17:56

Porto Recanati, nel «falansterio» dell’Hotel House muore per overdose una ragazza di 29 anni

Roxana Adela Alessandra Ercolani trovata priva di vita nelle vicinanze del complesso immobiliare dove vivono 2.000 persone, quasi tutti stranieri. L’ipotesi della dose-killer tagliata male che ha ucciso la giovane che aveva provato a disintossicarsi

di Alessandro Fulloni

Roxana Adela Alessandra Ercolani, 29 anni (foto Cronache Maceratesi) Roxana Adela Alessandra Ercolani, 29 anni (foto Cronache Maceratesi)
shadow

Non è ancora chiaro l’orario in cui ha parcheggiato l’auto nelle vicinanze dell’Hotel House, falansterio multietnico, dove vivono 2000 persone di tutte le nazionalità nei sobborghi di Porto Recanati (leggi il reportage di «Sette» sul complesso immobiliare). Il cadavere di Roxana Adela Alessandra Ercolani, 29 anni, residente a Civitanova, è stato trovato martedì sera, dai carabinieri della compagnia di Porto Recanati diretta dal maggiore Enzo Marinelli, dopo due giorni dalla segnalazione di scomparsa della donna. Morta per overdose. Eroina, hanno stabilito le prime analisi degli investigatori. Non è escluso che si tratti di una dose tagliata male e sarà l’autopsia in corso in queste ore a chiarire le cause esatte del decesso. I familiari l’avevano cercata dappertutto: anche allo stesso Hotel House dove poi, ore dopo, è stata trovata da una «gazzella» dell’Arma. È il sito Cronache Maceraresi, in un accurato ritratto, a raccontare chi fosse questa ragazza, grafica pubblicitaria, adottata da piccola. A Civitanova la ricordano come una ragazza sensibile, amante degli animali e della musica, candidata nel 2012 con Rifondazione Comunista. «Appena poteva faceva anche volontariato con l’associazione Uniti per la coda» la ricorda Belinda Emili, curatrice della dimora per cani. Non lavorava, ma stava facendo dei corsi di formazione professionale. Aveva anche cercato di uscire dal tunnel della tossicodipendenza, assistita al Sert. I carabinieri stanno cercando chi abbia dato alla ragazza l’ultima dose.
Lo scorso anno all’Hotel House, sotterrate nelle vicinanze del complesso. vennero trovate le ossa di Cameyi Mossamet, una 15enne bengalese scomparsa ad Ancona il 29 maggio 2010. Il fidanzatino della ragazza abitava nel complesso fu inizialmente indagato dopo la sparizione ma la sua posizione fu poi archiviata.

Il grattacielo nato tra gli anni Sessanta e i Settanta i

Il degrado dell’Hotel House — grattacielo nato tra gli anni Sessanta e i Settanta i cui piccoli alloggi vennero acquistati come seconde case da vacanzieri del nord oltre che dagli stessi marchigiani — è da tempo, con i pesanti risvolti di prostituzione e spaccio, oggetto di attenzione da parte delle istituzioni e in particolare delle forze dell’ordine. Polizia, carabinieri, guardia di finanza. I riflettori sono da anni puntati sull’enorme struttura, visibile anche dall’autostrada, le cui condizioni igieniche vengono definite al limite. Un rifugio e una casa per gli immigrati, che costituiscono la maggior parte dei suoi residenti. Molti di loro, infatti, sono lavoratori regolari e l’hanno riacquistata dai vecchi proprietari. Complessivamente si tratta di 480 appartamenti da 66 metri quadrati con balcone che, all’epoca, si potevano acquistare a prezzi modici e oggi si possono avere con un investimento notevolmente più basso rispetto ai prezzi di mercato. «

I parlamentari Pd e il ministro Salvini

«La tragica morte della ragazza all’Hotel House ha scosso profondamente le comunità locali — scrivono i deputati del Pd Mario Morgoni e Alessia Morani e il senatore democratico Francesco Verducci —. Purtroppo questo fatto dimostra drammaticamente che i problemi dalla visita del ministro Salvini sono rimasti intatti, anzi ingigantiti». I parlamentari si riferiscono al sopralluogo del ministro dell’Interno Salvini, nel settembre 2018, che disse «qui servono le ruspe, non altre soluzioni» riferendosi alla difficoltà incontrata dagli enti locali nella bonifica del posto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT