17 marzo 2019 - 21:46

La maledizione dei Jackson: le accuse a Michael e il dolore di Paris

Il documentario Hbo sulle presunte molestie sessuali ai piccoli fan, i tentativi di suicidio della figlia: la vita del cantante pop torna sotto i riflettori a causa di nuove rivelazioni

di Matteo Persivale

Paris Jackson Paris Jackson
shadow

La breve infelicissima vita di Paris Jackson poteva finire in un istante, con il taglio di una lama sui polsi pallidi, se una chiamata al pronto intervento e i medici dell’ospedale non l’avessero salvata anche questa volta, libera di tornare a casa senza neanche la voglia di evitare l’assedio inevitabile dei paparazzi, lanciando verso il mondo due brevi tweet carichi di disgusto (e qualche parolaccia) per dare dei bugiardi, prevedibilmente, a quelli del sito Tmz che avevano fatto lo scoop del suo ricovero per tentato suicidio.

Salvata per miracolo

Suo padre Michael morì in una notte d’estate di 10 anni fa in una villa da 100 mila dollari al mese nei pressi di Sunset Boulevard, a Los Angeles, stroncato dall’iniezione — lo stesso farmaco dell’anestesia totale per gli interventi chirurgici — che il suo medico ora radiato e incarcerato usava per farlo addormentare. Lei ha cercato di seguirlo venerdì mattina, poco dopo l’alba, tagliandosi le vene in una casa sempre a Los Angeles ma meno faraonica di quella del padre, non da re del pop ma da modella (agenzia Img) tatuata e rockettara con rendita milionaria. Michael Jackson morto nel 2009; sua figlia Paris ventenne, ex tossica, ex alcolista, arrivata al tentativo di suicidio numero «chissà» visto che lei per prima dichiarò a Rolling Stone che dal 2013 aveva cercato di farla finita «many times», tante volte.

Le accuse di pedofilia

«Mi appare in sogno, è sempre con me» dice spesso di suo padre, amatissimo al di là di ogni sua bizzarria in vita e difeso anche adesso dalle accuse che non sono finite neppure dopo la sua morte senza senso (il propofol da sala operatoria invece dei normali sonniferi da farmacia). A una giovane donna che fin da bambina ha avuto problemi emotivi di ogni tipo non può aver fatto bene il ritorno di suo padre sulle prime pagine dei giornali, nei «trending topics» di Twitter: il documentario Leaving Neverland nel quale Wade Robson e Jimmy Safechuck, due dei numerosi bambini che dagli anni 80 in poi seguivano Jackson in tournée e dormivano spesso con lui, lo accusano di averli ripetutamente molestati, ricattati, plagiati e violentati.

Vicende controverse

Il film, in due puntate — in Italia andrà in onda su Nove, domani e mercoledì sera — è stato prodotto dalla Hbo, garanzia di serietà. Wade e Jimmy, quando cominciarono a frequentare Jackson, avevano 7 e 10 anni. Raccontano storie terrificanti, smentite dalla famiglia Jackson che ha sottolineato, in un raro comunicato perché generalmente non commentano nulla, come i due uomini abbiano in passato deposto sotto giuramento due volte nei vari procedimenti legali (civili e penali) contro il cantante, negando gli abusi (uno dei due aveva 14 anni al momento del giuramento).

Pugno allo stomaco

Mentivano allora, per difendere il loro idolo (che manteneva le loro famiglie)? Mentono adesso (Hbo nega che siano stati pagati per apparire nel film)? Ogni spettatore può farsi un’idea personale, al netto della certezza che in vita Jackson non è mai stato condannato penalmente per pedofilia, ha pagato però cifre enormi a vari accusatori (dal 1993 in avanti) in accordi extragiudiziali. Guardare il documentario, seguire i racconti particolareggiati di quello che sarebbe successo dietro la porta della camera da letto di Jackson e nella soffitta del suo ranch, Neverland, non è per tutti — colpisce, letteralmente, allo stomaco.

Soldi e autodistruzione

Paris ha anche una madre: Debbie Rowe, infermiera del dermatologo di Jackson, nel 2001 vendette a Michael quelli che di fatto erano i suoi diritti genitoriali. Paris aveva tre anni e suo fratello Prince quattro. Anni dopo cercò di far annullare la decisione del giudice, senza successo. Dopo la morte di Jackson fece causa alla nonna paterna per poter vedere i bambini, e ottenne visite per un totale di otto ore ogni 45 giorni. Peter Pan crocifisso dai calunniatori anche post mortem o mostro, ormai non c’è alternativa su Jackson che dopoLeaving Neverland rischia il ritiro di molte onorificenze e premi ricevuti. A Paris ha lasciato 100 milioni di dollari, una rendita di 8 all’anno, un cognome impossibile e una famiglia incapace di salvare i suoi membri dall’autodistruzione.

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