8 agosto 2018 - 20:26

Pio Rajna e l’Ariosto (in Valtellina):
una mostra sul filologo

A Palazzo Besta di Teglio (Sondrio) dall’11 agosto al 18 settembre
l’omaggio allo studioso che lavorò sulle fonti dell’«Orlando furioso»

di IDA BOZZI

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Al filologo Pio Rajna (1847-1930) è dedicata la mostra (11 agosto - 18 settembre) a Teglio (Sondrio)
Al filologo Pio Rajna (1847-1930) è dedicata la mostra (11 agosto - 18 settembre) a Teglio (Sondrio)

Nell’ambito delle iniziative per il quinto centenario dell’Orlando Furioso, si apre sabato 11 agosto al Palazzo Besta di Teglio (Sondrio) la mostra Pio Rajna e «Le fonti dell’Orlando furioso», dedicata al grande studioso dell’opera di Ludovico Ariosto.

In mostra, la figura del precoce filologo sondriese Rajna (1847-1930), che a meno di trent’anni fu incaricato da Giosuè Carducci di portare a termine il grande studio sul Furioso (poi apparso nel 1876), sarà ricordata attraverso saggi e testi su cui fondò i propri studi, ma anche ritratti, documenti, oggetti personali, e lettere — compresa quella con cui Carducci gli «ingiunse» di occuparsi delle fonti ariostesche.

Salito in cattedra giovanissimo, cultore dei cicli cavallereschi ma anche grande dantista, accademico della Crusca e dei Lincei, senatore dal 1922 per meriti scientifici, Rajna fu anche al centro di una vasta rete di legami con intellettuali e personalità del suo tempo: non solo Carducci, ma anche Eugenio Montale, Gabriele d’Annunzio e il cardinale Achille Ratti, poi papa Pio XI.

Particolare anche un altro filo rosso che lega il territorio valtellinese e il poema dell’Ariosto. Lo racconta lo scrittore e studioso Ernesto Ferrero, che fa parte del Comitato nazionale per il V centenario presieduto da Lina Bolzoni, e che interverrà all’inaugurazione dell’11 agosto: «Curiosa, la circolarità che si è venuta a creare — spiega Ferrero — tra gli elementi di questa mostra. Tutto cominciò quando il tipografo cinquecentesco Giolito de’ Ferrari ebbe l’idea di pubblicare un’edizione del Furioso con ricche xilografie».

Un poema illustrato, spiega Ferrero: «L’edizione — e altre ne vennero — ebbe un tale successo che decine di famiglie nobili dell’epoca, in Veneto, Emilia, ma anche in Lombardia e in particolare in Valtellina, vollero far dipingere intere dimore con le storie ariostesche. Fu solo l’inizio di un’enorme fortuna iconografica — giunta fino a Mimmo Paladino e ai contemporanei — ricostruita nel volume L’Orlando furioso nello specchio delle immagini, edito da Treccani e curato da Lina Bolzoni».

Proprio Palazzo Besta, che ospita la mostra, racchiude un grande ciclo di affreschi dedicati al poema. «Non solo — spiega, Ferrero —, ma l’associazione Bradamante, che cura la mostra, è nata dall’iniziativa di Silvana Onetti, che in un palazzo di Talamona, sempre in provincia di Sondrio, ha scoperto un altro ciclo di affreschi del ‘500 a tema ariostesco». La mostra su Rajna sarà aperta fino al 18 settembre.

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