7 agosto 2018 - 15:47

Decreto dignità, ok al Senato: ora è legge. Cartelli, urla e cori da stadio
Le nuove norme: dai contratti alle scommesse, tutte le misure

L’approvazione definitiva del disegno di legge che modifica il Jobs act, reintroduce i voucher, stringe sul gioco d’azzardo e offre una soluzione ponte ai maestri diplomati

di Valentina Santarpia

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Via libera definitivo dell’Aula del Senato al decreto dignità con 155 sì, 125 no e 1 astenuto. Il decreto- che non ha subito correzioni rispetto al testo licenziato da Montecitorio- completa così la conversione in legge, in un clima tutt’altro che sereno. Cartelli, urla, appelli alla calma, con cori che ripetevano più volte la parola `Di-gni-tà´, hanno accompagnato a Palazzo Madama il voto definitivo. Qui, tutte le misure della nuova legge che modifica il Jobs Act.

Esulta il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio: è «il primo decreto non scritto da potentati economici e lobby. Finalmente i cittadini segnano un punto: cittadini 1, sistema 0». E, riguardo ai cartelli di protesta del Pd, ribatte: «Se si dice che coi numeri dell’Inps sugli 8mila posti in meno (all’anno, ndr) sono reali - e noi non ci crediamo, chi crede agli 8 mila posti in meno deve credere anche alla stessa stima che l’Inps ci fa di questo decreto dopo la conversione in Aula: cioè 60 mila posti in più in 2 anni». Approva Di Maio anche Beppe Grillo, che sul suo blog scrive: «Io sono orgoglioso dell’operato di Di Maio, aver creato acque difficili a questi pizzicagnoli del lavoro meriterebbe un giorno di festa nazionale». Per il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Roberto Fraccaro, l’approvazione del decreto dimostra che « il cambiamento diventa realtà, si apre una fase di rinnovamento della politica in grado di restituire centralità ai cittadini». E anche il premier Giuseppe Conte festeggia con un post su Facebook.

Di diversa opinione Massimo Mallegni, senatore di Forza Italia: «Il Dl Dignità bloccherà le assunzioni ed agevolerà i finanziamenti. Questo governo, su questo fronte, riuscirà a fare peggio che Governo Renzi spazzando via 500mila posti di lavoro nei prossimi 5 anni».

Le novità sul lavoro

Con il decreto legge Dignità arrivano le norme volute dal Governo M5S-Lega per riscrivere il Jobs Act. Palazzo Madama ha confermato infatti le modifiche al capitolo lavoro. In particolare, il provvedimento varato restringe le finestre per il ricorso al tempo determinato (causali già dopo 12 mesi e contratti per non più di 24 mesi in tutto, dai precedenti 36, e più 0,5% contributivo a ogni rinnovo) e aumenta le indennità previsti dai contratti a tutele crescenti (si passa da 4 a 6 mensilità come minimo e da 24 a 36 come massimo). Per stimolare il lavoro a tempo indeterminato è stato parallelamente confermato per il biennio 2019-2020 lo sconto del 50% sui versamenti contributivi (fino a 3mila euro annui) per le assunzioni di giovani under 35, e la Ragioneria generale dello Stato ha stimato che nella fascia 30-35 anni la misura potrebbe tradursi in 31.200 nuovi posti l’anno. Risolta anche la questione del lavoro domestico: non rientra nelle penalizzazioni stabilite per i rinnovi dei contratti a termine. In caso di violazione dell’obbligo di indicare la causale in caso di rinnovo dopo dodici mesi, il contratto si trasforma automaticamente in assunzione stabile, mentre è fissata al 30% la presenza di addetti a tempo limitato rispetto al totale della forza lavoro in azienda. Aumenta poi fino a un massimo di 27 mensilità (da 18) l’indennità da concedere in sede di conciliazione nei casi di licenziamenti illegittimi (il limite minimo sale da 2 a tre mensilità).Il ministro del Lavoro riferirà ogni anno al Parlamento sugli effetti occupazionali e finanziari del decreto legge.

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I voucher

I voucher ritornano a dieci anni della loro introduzione in Italia, che è avvenuta il 19 agosto 2008 con una circolare Inps che per la prima volta autorizzava la raccolta dell’uva attraverso voucher, riconoscendo la specificità del lavoro agricolo. Nel corso degli anni successivi all’introduzione nel 2008 è stato allargata la possibilità di utilizzo alle altre attività di agricole ma il settore è rimasto fedele all’originaria disciplina «sperimentale» con tutte le iniziali limitazioni (solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti, cassintegrati e disoccupati) a differenza degli altri comparti produttivi. Con il decreto dignità, è stato esteso a piccoli alberghi e strutture ricettive del turismo fino a 8 dipendenti (non più 5) l'utilizzo dei nuovi voucher, di durata massima 10 giorni, anziché 3. Come già previsto potranno essere utilizzati come forma di pagamento per il lavoro di pensionati, disoccupati, studenti fino a 25 anni e percettori di forme di sostegno al reddito. Semplificato l'utilizzo per l'agricoltura. Soddisfatta Coldiretti: «Con i voucher si recuperano circa 50 mila posti di lavoro occasionali nelle attività in campagna». Delusa la Cna, che aveva chiesto la reintroduzione dei voucher «per tutte quelle micro e piccole imprese che ne hanno spesso bisogno per limitate esigenze di lavoro e di produzione. Non siamo stati ascoltati e il problema resta, e prima o poi occorrerà metterci mano per risolverlo».

Il Decreto Dignità è legge: dai contratti alle scommesse, tutte le misure
Il via libera del Senato

La stretta sulle slot machine

Novità anche per il sistema giochi: dal 2020 lettori obbligatori di tessera sanitaria su slot e vlt per tenerne lontani i minori (con 10mila euro di multa ad apparecchiatura non in regola) e logo «no slot» su pubblici esercizi e circoli privati che rinunciano a ospitare tali attività. La Caritas apprezza le misure che «mettono un freno al dilagare di un fenomeno che sempre più grava sulle famiglie italiane, soprattutto su quelle povere». Il Dl ha poi fatto proprio il rinvio al gennaio 2019 dell’obbligo di fatturazione elettronica per i distributori di carburanti previsto da un precedente provvedimento d’urgenza e indica una soluzione-ponte per i maestri e le maestre diplomate a seguito della recente sentenza sui titoli di studio necessari per l’insegnamento.

Multe a chi delocalizza

Sanzioni da 2 a 4 volte i benefici per le aziende che hanno ricevuto aiuti di Stato che delocalizzano le attività prima che siano trascorsi 5 anni dalla fine degli investimenti agevolati. Anche il beneficio andrà restituito con interessi maggiorati fino a 5 punti. Meccanismo di `recapture´ per l'iperammortamento in caso di delocalizzazione o cessione degli investimenti. Scatta la revoca anche per gli aiuti legati a impatti occupazionali davanti a un taglio del 50% dei posti di lavoro.

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