12 dicembre 2018 - 15:59

Fca: «Il governo ritiri l'ecotassa o salta il piano di investimenti in Italia»

Salta il consiglio regionale aperto. I manager in una lettera: «La norma altera il mercato in una fase molto delicata». I sindacati: «A rischio migliaia di posti di lavoro». Chiamparino: «Inquieta l'incertezza». Ma Di Maio: «Troveremo soluzione senza choc»

di Redazione online

Fca: «Il governo ritiri l'ecotassa o salta il piano di investimenti in Italia»
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TORINO Neanche il tempo di far partire le tanto agognate linee produttive a Mirafiori e Pomigliano, che già Fca minaccia il dietrofront. «Colpa» dell’ecotassa - la norma che prevede incentivi per i veicoli elettrici e una penale per chi sceglie veicoli più inquinanti - ipotizzata in manovra, e già il vicepremier Luigi Di Maio apre a possibili alternative.

La rottura si è ufficialmente consumata ieri con la presa di posizione della principale casa automobilistica italiana: «Il sistema di bonus-malus inciderà significativamente sulla dinamica del mercato, in una fase di transizione del settore estremamente delicata, modificando le assunzioni alla base del nostro piano industriale». A vergare queste righe in una missiva recapitata al consiglio regionale della Regione Piemonte è stato il responsabile Emea del Lingotto, Pietro Gorlier. La presenza di Fiat infatti era calendarizzata per oggi in un’assise, allargata anche ai consiglieri comunali di Torino, in cui la stessa Fca avrebbe dovuto illustrare il programma di investimenti in Italia, con particolare attenzione su Mirafiori e Grugliasco. «Se tale intervento fosse confermato fin dal 2019 — ha aggiunto Gorlier, riferendosi all’imposta sulle emissioni — si renderà necessario un esame approfondito dell’impatto della manovra e un relativo aggiornamento del piano». I vertici di Fiat Chrysler hanno partecipato l’altro ieri al tavolo sul settore convocato presso il Mise dove, insieme alla maggior parte degli operatori del settore, hanno evidenziato il significativo impatto sul mercato delle misure proposte dall’esecutivo. «Al momento — ha aggiunto Gorlier — non abbiamo ancora visibilità su quale sarà lo scenario normativo nei prossimi anni».

Il governo ha però ha cercato di rasserenare gli animi. «Troveremo una soluzione e io sono convinto del fatto che possiamo fare bene nella lotta all’inquinamento, negli incentivi all’auto elettrica, ibrida e a metano, senza danneggiare o provocare shock nei piani industriali delle aziende», ha tranquillizzato il vicepremier Luigi Di Maio. «Ho convocato tutti per avviare un dialogo e questo dialogo non si è concluso ancora. Il dialogo è incentrato sul fatto che noi ci scambiamo soluzioni, noi siamo aperti a migliorare la norma ma tenendo sempre presente che quella non è una norma per vendere più auto né per favorire o danneggiare qualcuno — ha ribadito Di Mario —. La legge che riguarda il bonus auto elettrica è destinata a migliorare la qualità della vita degli italiani e le loro condizioni di salute».

Compatti i sindacati dei metalmeccanici nel chiedere di non mettere in discussione il programma di investimenti di Fca. «Penso sia una cosa da evitare perdere 5 miliardi di investimenti, non possono assolutamente essere persi e una penalizzazione per chi voglia acquistare un auto Fca è assolutamente sbagliata», ha commentato il segretario Fim Cisl Ferdinando Uliano. «Chiediamo al governo — ha fatto eco Rocco Palombella della Uilm — di ritirare il meccanismo di bonus-malus sull’acquisto delle autovetture prima che provochi migliaia di esuberi e di confrontarsi con noi per capire come sostenere, anziché ostacolare, il piano industriale di Fca». Pure la Fiom si schiera con le altre sigle: «Per noi è fondamentale che non si metta in discussione il piano ma anzi serve una implementazione, che può essere assicurata da ulteriori investimenti dell’azienda e anche da parte del governo», ha avvertito Michele De Palma, responsabile per la Fiom-Cgil del settore automotive.

L'ipotesi di ecotassa sulle auto - la norma che prevede incentivi per i veicoli elettrici e una penale per chi sceglie veicoli più inquinanti -

Salta il consiglio

Salta così all’ultimo momento il consiglio straordinario congiunto di Regione e Comune sul futuro di Fca a Torino e in Piemonte, «in quanto - scrive il manager di Fca - non saremmo in grado, né di confermare il piano industriale nella sua integrità, né di proporre scenari alternativi, dovendo ancora quantificare con precisione» l'impatto derivante dall'eventuale introduzione dell'ecotassa». Poco dopo, interpellato sulla posizione di Fca, il vicepremier Luigi Di Maio ha affermato: «Troveremo una soluzione e io sono convinto del fatto che possiamo fare bene nella lotta all’inquinamento, negli incentivi all’auto elettrica, ibrida e a metano, senza danneggiare o provocare choc nei piani industriali delle aziende».

Il piano

Il piano di Fca presentato recentemente ai sindacati dal gruppo, prevede investimenti per l'Italia pari a 5 miliardi di euro nel triennio 2019-2021, come ricordato nella lettera di Pietro Gorlier al presidente Boeti. L'azienda ha partecipato ieri al tavolo sul settore convocato al Mise dove, insieme alla maggior parte degli operatori del settore, ha evidenziato il significativo impatto sul mercato delle misure proposte. «Al momento - conclude Gorlier - non abbiamo ancora visibilità su quale sarà lo scenario normativo nei prossimi anni».

«Non certezza»

Duro il governatore piemontese Chiamparino che critica la «non certezza delle politiche del governo». «Ciò che davvero inquieta è lo scenario indicato nella lettera di Fca - spiega il governatore -: uno scenario di incertezza per l'intero settore dell'auto che riguarda in ultima istanza i consumatori. Inquieta questa non certezza delle politiche del governo in un settore strategico per il Piemonte e per l'Italia». «All'incertezza sulla Tav, si aggiunge l'incertezza nel settore automotive - conclude - questo non depone a favore della nostra regione. Ci auguriamo che entrambe queste incertezze possano essere dissipate».

I sindacati: «A rischio piano e posti di lavoro»

Critici i sindacati: «Rischiamo di trovarci in prospettiva dinanzi a molte migliaia di esuberi»afferma il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. «Il ministro dello Sviluppo Economico e il governo dicano subito e in modo inequivocabile che l'ecotassa "farlocca" sarà ritirata dalla Legge di Bilancio - rincara Claudio Chiarle, segretario generale Fim Cisl Torino e Canavese -. È una sciagura per il Paese, per 88mila addetti di Fca che rischiano di vedere compromesso il futuro occupazionale e quello delle loro famiglie». «Provvedimento - aggiunge - frutto di una mente da ecologista incompetente, da teorico che ignora tempi e impatti di 5 miliardi di investimenti di Fca in Italia, 13 nuovi modelli con una scelta verso l'elettrificazione dell'automotive che avrà ricadute e investimenti nell'indotto automotive che vale 156 mila addetti in Italia e 58 mila in Piemonte per un valore di 46 miliardi di fatturato in Italia di cui 18 miliardi in Piemonte». E il segretario nazionale Fiom-Cgil, responsabile del settore automotive, Miche De Palma, afferma: «Noi riteniamo indispensabile che ci siano gli investimenti per organizzare la transizione della produzione all'interno del nostro Paese e che quindi vada implementato il piano di Fca e non messo in discussione».

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