16 giugno 2018 - 19:23

Flat tax, il governo mette nel mirino 17 miliardi di sussidi ambientali

Per finanziare la riforma taglio agli incentivi “inquinanti”. Allineare le accise del gasolio a quelle della benzina, più basse, porterebbe 5 miliardi di gettito aggiuntivo. Il piano per l’auto elettrica.

di Mario Sensini

shadow

Per coprire il costo della flat tax, tra 40 e 50 miliardi di euro a regime, il governo ha messo nel mirino gli incentivi fiscali nocivi per l’ambiente. Valgono 17,6 miliardi all’anno e una loro sforbiciata, servirebbe anche a finanziare la riforma, che secondo il viceministro all’Economia Massimo Garavaglia potrebbe partire già ad agosto per le piccole imprese, oltre che per abbattere le emissioni inquinanti.

Obiettivi lontani

L’Italia è lontanissima dagli obiettivi dell’Accordo di Parigi, ed è appena stata deferita dalla Ue alla Corte di giustizia per la violazione delle norme antismog. E mentre il neo ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, annuncia il passaggio «verso una mobilità pulita e sostenibile», i tecnici dell’esecutivo giallo-verde studiano il taglio de gli oltre duecento Sad, i «Sussidi ambientalmente dannosi».

Sconti mirati

Nell’elenco messo a punto dal Ministero dell’Ambiente c’è di tutto. Sconti e rimborsi sui carburanti riservati a determinate categorie, come l’agricoltura (valgono 840 milioni) e l’autotrasporto, (1,2 miliardi), o attività, come la navigazione aerea (1,5 miliardi) e marittima (456 milioni), che sarà più difficile toccare. E altre agevolazioni trasversali che sembrano più alla portata. A cominciare dallo sconto fiscale che gode il gasolio rispetto alla benzina.

Stop al diesel

Riallineare le accise con la benzina (più bassa del 23% a parità di contenuto energetico) porterebbe in cassa 5 miliardi di euro l’anno. Il trattamento privilegiato del resto, non si giustifica più da quando sono stati acclarati i danni prodotti dalle emissioni di particolato, tipiche dei motori diesel. A cui le grandi città chiudono i centri storici, come faranno Milano nel 2021 e Roma nel 2024 , e che gli stessi produttori stanno abbandonando (Volvo, Porsche, Toyota e Fca hanno già deciso). Se la benzina produce emissioni che impattano sull’effetto serra, e dunque l’ambiente, il gasolio fa molti più danni alla salute umana. Secondo una ricerca Usa citata dal Ministero dell’Ambiente, il costo “esterno” del gasolio (inquinamento, ma anche rumori, incidenti e usura delle strade) è più del doppio di quello della benzina, 15 miliardi l’anno contro 6.

Nuovi incentivi

L’obiettivo di Lega e Movimento è quello di «soppiantare il mercato del gasolio», puntando sulle auto elettriche e ibride. Il piano prevede agevolazioni sull’acquisto con la rottamazione per favorire il rinnovo del parco auto (su 36,4 milioni di vetture in Italia solo il 10% è di categoria Euro6, il 70% arriva al massimo a Euro4), sulle ricariche presso le colonnine e sul bollo, che sarebbe esente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT