1 luglio 2018 - 22:02

Governo, la frenata su giochi e Fisco

Arriva oggi all’esame dei tecnici il decreto, con l’attenuazione di alcune misure annunciate. In particolare, il divieto assoluto di pubblicità su giochi e scommesse farà salvi, in una fase transitoria, i contratti in essere. Sul lavoro, si alleggerisce il contributo aggiuntivo sui rinnovi dei contratti a termine

di Enrico Marro

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ROMA - Ultime limature al «decreto dignità», con l’attenuazione di alcune delle misure annunciate. In particolare, il divieto assoluto di pubblicità su giochi e scommesse farà salvi, in una fase transitoria, i contratti in essere. Dalla stretta quindi resteranno esclusi i proventi già messi in conto da emittenti tv, editori e società di calcio sulla base dei contratti di pubblicità firmati con le aziende di giochi e scommesse. Nella parte lavoro del decreto si dovrebbe inoltre alleggerire, rispetto alle bozze iniziali, il contributo aggiuntivo sui rinnovi dei contratti a termine (se ne potranno fare al massimo 4 e non più 5 nell’arco di 36 mesi). Non si parla più, infatti, di uno 0,5% per ogni contratto ma di un contributo di 0,1% sul primo rinnovo, dello 0,2% sul secondo e così via. Ieri, dopo che nei giorni scorsi lo avevano fatto Confindustria e le altre associazioni imprenditoriali, è intervenuta anche Confartigianato per criticare le ipotesi di stretta sui contratti a termine, sottolineando «il rischio di aumento del contenzioso derivante dalla reintroduzione delle causali e di incremento del costo del lavoro per l’aumento dei contributi».

Il lavoro

Oggi alle 12 il decreto sarà esaminato nel preconsiglio dei ministri. Il titolare del Lavoro e dello Sviluppo, Luigi Di Maio, assicura che le coperture sono state trovate. I tecnici del Tesoro fanno capire che esse non potranno che essere minime (qualche centinaio di milioni). Nella parte fiscale del provvedimento l’esenzione dallo split payment (lo Stato che trattiene a monte l’Iva sulle fatture dei fornitori) dovrebbe essere limitata ai soli professionisti. La comunicazione di corrispettivi e fatture (spesometro) oggi prevista o semestralmente (a settembre e febbraio) o annualmente (a febbraio) dovrebbe essere semplificata togliendo l’adempimento di settembre. Se il testo verrà licenziato dal preconsiglio, sarà approvato nel Consiglio dei ministri questa sera o domani. Sempre oggi, Di Maio incontrerà i rappresentanti dei ciclo fattorini, Cgil, Cisl e Uil, Confindustria e le altre associazioni imprenditoriali e le principali piattaforme di consegna del cibo a domicilio con l’obiettivo di costruire un contratto che assicuri retribuzioni e tutele minime per tutti i rider. «Altrimenti interverrò con una legge», avverte il ministro.

La manovra per il 2019

Superato lo scoglio del decreto dignità, il governo comincerà a lavorare alla manovra per il 2019. Dove il problema delle coperture sarà assillante, viste le riforme promesse (flat tax, Fornero, reddito cittadinanza). In più, ci sarebbero da trovare 12,5 miliardi per impedire l’aumento dell’Iva nel 2019. Il centro studi di Confindustria, qualche giorno fa, ha presentato simulazioni secondo le quali non è scontato che un aumento dell’imposta indiretta sia dannoso per i conti pubblici, a patto che le maggiori entrate siano utilizzate per gli investimenti. Quello che assolutamente non andrebbe fatto è disinnescare l’aumento dell’Iva facendo salire il deficit.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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