24 luglio 2018 - 09:39

Google corre in Borsa dopo i conti

E guadagna oltre il 5 per cento

Secondo trimestre dell’anno oltre le previsioni per il motore di ricerca: ricavi in aumento del 26 per cento. Già assorbita la super multa della Ue, contro cui ci sarà ricorso

di S. Rig.

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Incurante della supermulta da quasi 5 miliardi di dollari comminata dall’Unione europea, Google ha chiuso i conti trimestrali al 30 giugno con una crescita dei ricavi del 26 per cento rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, e in Borsa, nell’after hour americano, il titolo Alphabet - la holding che controlla il motore di ricerca - chiude con un guadagno del 5,41 per cento, creando anche molta attesa per la giornata di scambi odierna che aprirà a New York nel primo pomeriggio italiano.

Nel nel trimestre terminato il 30 giugno, il colosso tech ha messo a segno utili per 7,87 miliardi di dollari: in termini di profitti per azione, si è passati a 11,75 dollari da 8,90 dollari dello stesso periodo dell’anno scorso. Il mercato si attendeva 9,59 dollari. Togliendo il valore della multa Ue, gli utili netti ad azione si sono fermati a 4,54 dollari. I ricavi invece sono arrivati a 32,66 miliardi di dollari, in aumento del 26% dai 26,010 miliardi del secondo trimestre del 2017 e oltre il consensus pari a 32,17 miliardi. Alphabet, punita dall’Ue per aver violato le regole dell’Antitrust con il sistema operativo Android, ha fatto sapere che farà appello alla decisione.

Ma passiamo ai singoli segmenti: i ricavi di Google - che include anche il sito di video YouTube - sono stati pari a 32,512 miliardi, in salita dai 25,913 miliardi del 2017. In particolare le vendite generate da pubblicità sono state di 28 miliardi, in rialzo del 23,9% dall’anno prima. I ricavi - esclusi i costi del traffico pagati ai partner - sono invece saliti del 25% a 26.24 miliardi. Secondo le stime di eMarketer, Google si attende di controllare il 31% del mercato della pubblicità quest’anno, in leggero ribasso rispetto all’anno scorso quando aveva raggiunto il 31,7%. Il numero di click fatti sulle pubblicità apparse su siti legati a Google (il motore di ricerca, Gmail, YouTube etc.) e che hanno generato introiti sono saliti del 58% annuo e del 15% su base trimestrale. Il cost-per-click (una misura dei prezzi per la pubblicità attentamente monitorata) è sceso del 22% annuo e del 10% trimestrale sui siti Google. Alphabet inoltre ha visto lievitare a 5,5 miliardi le spese per capitale, quasi il doppio di quelle del secondo trimestre 2017. Un altro elemento guardato da vicino è il costo pagato da Google per mantenere la leadership nel mercato delle pubblicità mobile: ha pagato per essere il motore di ricerca di default su Apple e altri produttori il 26% in piu’ del 2017. Durante la conference call con gli analisti finanziari, il ceo Sundar Pichai ha cercato di tranquillizzare gli investitori riguardo la multa sostenendo che non sono ancora chiari gli effetti della decisione su Android e che il gruppo avrà un «approccio costruttivo». Tornando ai ricavi, la voce «Other Bets» (che comprende progetti come i veicoli autonomi Waymo) ha segnato perdite per 732 milioni di dollari dai 633 dell’anno prima. Alphabet continua a non indicare le vendite generate dalle attività cloud, un mercato in cui compete con Amazon. Alla voce «Google other revenues» - nella quale si trova il cloud, insieme a Nest - i ricavi sono saliti a 4,4 miliardi di dollari, il 36,5%.

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