28 luglio 2018 - 22:43

Nomine, flat tax e sicurezza: i primi sessanta giorni di Governo Conte

L’annunciata riforma della legge Fornero sulle pensioni è ancora al palo. E l’attesa flat tax voluta dalla Lega non ha ancora preso una forma concreta. Ma è stato varato dai 5 Stelle il decreto dignità

di Alessandra Puato

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Dodici riunioni del consiglio dei ministri, nove ore e mezzo di durata, 16 atti adottati o esaminati in via preliminare. I temi? Immigrazione, lavoro precario, sicurezza e rinnovo dei vertici delle partecipate. È questo il bilancio dei primi 60 giorni del governo Conte, targato Lega e Movimento 5 Stelle. Lo racconta L’Economia del Corriere della Sera, il supplemento gratuito del quotidiano in edicola domani. L’annunciata riforma della legge Fornero sulle pensioni è ancora al palo. E l’attesa flat tax voluta dalla Lega non ha ancora preso una forma concreta. Ma è stato varato dai 5 Stelle il decreto dignità (per il quale vanno trovate le coperture). Sul tema dell’immigrazione il Viminale ha chiesto ai prefetti una stretta sull’accoglienza ed emanato una direttiva per cambiare le modalità di assistenza di chi richiede asilo, motivandola con il taglio dei costi. Ma la partita più vivace è stata quella sulle nomine delle società pubbliche, con il blitz che ha azzerato i vertici di Ferrovie il 25 luglio (con l’amministratore delegato Renato Mazzoncini, che esce dopo il rinnovo appena prima dell’insediamento del nuovo governo). E la chiusura delle trattative estenuanti sulla Cassa depositi e prestiti.

Cassa depositi e prestiti

Proprio la Cdp, dove alla fine presidente è diventato il banchiere Massimo Tononi e, venerdì scorso, amministratore delegato Fabrizio Palermo (ex direttore finanziario di Cassa, gradito ai 5 Stelle), è al centro dell’analisi di Ferruccio de Bortoli che su L’Economia avverte: attenzione, usare il risparmio postale degli italiani (la Cdp emette buoni fruttiferi e buoni postali) per salvare le aziende in difficoltà con «ragioni d’interesse nazionale».Può essere controproducente. «L’importante è fare investimenti per il bene del Paese e difendersi dal sospetto che ci siano debiti pubblici occulti», scrive de Bortoli, riferendosi al «margine generoso (e misterioso) riconosciuto alla Cdp sulla parte di risparmio postale, circa 150 miliardi, pagato da tutti i contribuenti». E conclude: «Specialmente ora che per la Cdp si prospettano missioni da banca pubblica (come non è) la prudenza è ancora più indispensabile». Intanto in Cassa si apre la fase nuova con Palermo che avrà il difficile compito di sostenere lo sviluppo del Paese trovando la via mediana fra le richieste della politica e la loro fattibilità. A partire proprio dalla costituzione della banca pubblica sul modello della Bpi francese, che richiederebbe forti investimenti e vigilanza della Bce; ma anche della riorganizzazione societaria, cominciando, nel caso, da Sace e dal «polo dell’export» caro all’ex ministro Pd, Carlo Calenda.

Il ruolo delle donne

In tema di crescita delle aziende interviene poi la manager Patrizia Grieco, presidente del Comitato di corporate governance e dell’Enel: servono buone regole e un’appropriata dose di donne nelle imprese, dice in un’intervista. Mentre un’altra dirigente d’impresa, Federica Marchionni, appena nominata amministratore delegato di Secoo – il leader cinese dell’ecommerce di alta gamma, quotato al Nasdaq e con socio Bernard Arnault – rilancia: per portare il lusso nel mondo «è importante essere italiani». Fra gli altri temi trattati, il piano di Ubi Banca (che lascia il sistema duale) alla Bce; gli «esami» su marchi e Cina per il nuovo ceo di Fca, Mike Manley; la galoppata di Del Vecchio nel mattone. E, a proposito, una ricerca su quando conviene investire nell’immobiliare, con la mappa dei prezzi e dei rendimenti da Torino a Napoli.

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