8 ottobre 2018 - 16:32

La sfida «impact» parte dall'India

Al via a Nuova Delhi il summit mondiale della finanza a impatto sociale. Ospite d'onore, Al Gore. L'Italia rappresentata da Giovanna Melandri

di Redazione online

La sfida «impact» parte dall'India
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Novecento delegati da 50 Paesi di tutto il mondo sono riuniti a Nuova Delhi per gli stati generali mondiali della finanza a impatto sociale, che catalizza gli investimenti e l’imprenditorialità a beneficio delle persone e del pianeta. Il meeting «Power of Impact» - organizzato dal GSG (Global Steering Group for Impact Investment) - ha preso ufficialmente il via lunedì 8 ottobre nella capitale indiana e ospita leader del mondo della finanza, degli affari e della filantropia riuniti per presentare iniziative di impatto che offrono risultati sociali e ambientali, senza contrastare con rendimenti finanziari. Il movimento globale «impact», che raccoglie i 21 Paesi del mondo più l’Ue, è stato lanciato nel 2012 dal finanziere Ronald Cohen, l’inventore dei Social Impact Bonds e punta a fare dell’impatto sociale e ambientale un nuovo elemento distintivo e decisivo per stare sui mercati e contribuire alla lotta contro le diseguaglianze, spiega Social Impact Agenda per l'Italia.

In crescita

Ospiti d’eccezione, l’ex vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore, noto ambientalista e vincitore del premio Nobel per la pace nel 2007, e Ratan Tata, imprenditore e filantropo. In apertura dei lavori, Cohen ha lanciato un messaggio al summit: «Abbiamo un obiettivo: raggiungere il “tipping point” di 300 miliardi di investimenti impact entro il 2020. Siamo vicini a raggiungerlo. Il settore cresce del 30% l’anno e oggi muove 230 miliardi di dollari. Un anno fa i social impact bond erano 80, oggi sono 118».

Il manifesto

Quattro nuovi Paesi sono entrati a far parte del movimento: Cile, Bangladesh, Nuova Zelanda e Sud Africa. «Dobbiamo mobilitare capitali privati in grado di contribuire a ridurre le diseguaglianze, che sono aumentate in tutto il mondo dopo la crisi economica», ha detto Cohen. Che ha sottolineato l’esigenza di mobilitare un vero e proprio movimento globale e per questo ha scritto un manifesto-guida, dal titolo «On Impact»: ottanta pagine e un hastag - #RivoluzioneImpact - che ha invitato tutti i delegati a usare il più possibile per raccontare le tante realtà che, nel mondo, stanno già sperimentando gli strumenti dell’impact investing.

Rifugiati e povertà educativa

Sono anche stati lanciati due progetti concreti: due «Outcome Funds» dedicati al contrasto delle povertà educative, uno in India e l’altro in Africa – presentato dalla carismatica ex ministra tunisina Amel Karboul - per un valore complessivo di 2 miliardi di dollari. Per l’europa è stata Giovanna Melandri a farsi promotrice di un’iniziativa a nome di tutti i National Advisory Board Europei: un Outcome Fund dedicato all’integrazione dei rifugiati, da costruire entro un anno, affinché sia pronto entro il prossimo summit del GSG 2019, che si svolgerà in Cile.

Climate change

Grande attesa per il discorso di Al Gore, che martedì mattina evidenzierà l'importanza di tenere al centro, oltre alla grande questione delle povertà educative e dei rifugiati, anche la questione del «climate change».

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