22 settembre 2018 - 10:49

Vita lunga, bassa spesa: la sanità italiana è quarta al mondo per efficienza

Indagine di Bloomberg in 55 Paesi su entità della spesa sanitaria in rapporto all’aspettativa di vita. In Europa ci batte solo la Spagna. Usa agli ultimi posti. Ma negli ospedali pubblici macchine e attrezzature sono troppo vecchie e vanno cambiate

di redazione Economia

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Per efficienza della spesa sanitaria, l’Italia è quarta al mondo. Con un’indagine annuale Bloomberg mette in relazione l’entità della spesa sanitaria con l’aspettativa di vita dei cittadini di ogni Paese. Bene, quest’anno il nostro Paese si è piazzato al quarto posto al mondo. In testa c’è Hong Kong, seguita da Singapore e dalla Spagna. Non solo: l’Italia ha guadagnato due posizioni rispetto all’anno passato.

L’indice di efficienza sanitaria prende in considerazione gli Stati dove la popolazione ha una vita media di almeno 70 anni, un Pil pro-capite superiore a 5.000 dollari e una popolazione minima di 5 milioni. Al quinto posto c’è la Corea del Sud (che ha perso una posizione), seguita da Israele, Giappone, Australia, Taiwan e Emirati Arabi che chiudono la top ten. Tra gli altri Paesi europei la Norvegia è undicesima, Irlanda al tredicesimo posto e la Grecia al quattordicesimo. La Francia si attesta al sedicesimo posto mentre il Regno Unito è al 35esimo, con un crollo di 14 posizioni che ha fatto uscire il paese dalla top ten europea. A fondo classifica gli Stati Uniti: 54° posto.

Stati Uniti, performance deludente

«L’indice Bloomberg riflette il secondo anno intero di `Obamacare´, che ha ampliato l’accesso all’assicurazione sanitaria e ha fornito sussidi di pagamento a partire dal 1°gennaio 2014». Ma questo non sembra essere sufficiente a far crescere l’efficienza del sistema Usa. Il paragone che viene fatto comprende la Repubblica Ceca. Rispetto ai Cechi che hanno la stessa aspettativa di vita degli americani, gli Usa spendono più del doppio in assistenza sanitaria rispetto al Pil. Il 16,8% contro il 7,3%. Infine, conclude Bloomberg, non se la passa bene neanche il Cile, che esce dalla top ten e si piazza al trentunesimo posto dietro a Messico e Costa Rica.

In Europa classifica capovolta

In Europa la peggiore è la Bulgaria. Che perde dieci posizioni e si piazza all’ultimo posto, dopo gli Usa. Per una volta la Germania non fa la prima della classe e si piazza al 45esimo posto. Anche l’Olanda non si distingue: 28esimo posto. Il fatto che i Paesi europei che si piazzano meglio siano proprio Spagna, Italia e Grecia fa pensare che alla fine l’indagine premi gli Stati dove negli ultimi anni sulla spesa sanitaria sono state fatte le maggiore efficienze.

La sanità pubblica ha macchinari troppo vecchi

Il buon risultato italiano non è però privo di qualche ombra. Nell’ultimo anno, secondo una rielaborazione di Federcontribuenti, ogni italiano ha speso, mediamente, in assistenza sanitaria 2.466 euro. La spesa del servizio sanitario nazionale cresce ogni anno dello 0,7% (bisogna tenere conto che l’età media della popolazione tende a crescere) mentre continua la diminuzione della spesa per il personale meno 6%.Nel complesso, la spesa per beni e servizi pari al 33,6% supera quella del personale che si ferma al 29,7%. Ferma la spesa sui macchinari in uso nelle strutture sanitarie pubbliche: su 100 aziende ospedaliere e ambulatoriali l’80% denuncia macchinari e attrezzature prossimi alla fine del ciclo di vita».

Sanità privata in crescita

Inoltre, a livello nazionale «la spesa per prestazioni comprate dai privati segna un aumento del 17%. Significa che un quinto della spesa sanitaria nazionale finisce in strutture private e tale spese sono difficilmente controllabili. Il 25% dei posti letto ospedalieri, il 59% degli ambulatori e il 78% delle strutture sociosanitarie residenziali del SSN sono di privati accreditati».

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