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Creval, è russo il fondo Altera Capital, primo socio al 7%. Ecco chi c’è dietro
Ci sono due finanzieri già legati all’amministrazione di Putin dietro il fondo Altera Capital, diventato primo azionista di Creval. Chi sono i fondatori e manager Vyacheslav Pivovarov e Kirill Androsov: da Aeroflot agli affari nelle miniere e nel petrolio
Il fondo Altera Capital deve credere molto nelle potenzialità dell’ex popolare Credito Valtellinese: un anno fa ha sottoscritto poco più del 3% nell’aumento da 700 milioni che ha ribaltato l’istituto azzerando i piccoli azionisti; ora ha comprato altre azioni — a prezzi più bassi del 37% — fino a diventarne primo socio con il 7,07%. Una quota che oggi vale 31 milioni di euro e che orienta la banca di Sondrio verso la Russia: perché Altera Capital è sì un fondo delle Cayman ma ha testa e capitali russi.
Da Mosca a Sondrio il passo non è breve. A compierlo sono stati due manager con un passato nell’amministrazione Putin, che hanno fondato nel 2012 Altera Capital Investment Fund: Vyacheslav Pivovarov e Kirill Androsov. Il primo, che è il ceo del fondo, 46 anni, è un ex trader di Citi e di Old Lane, ha preso un Mba a Stanford ed è stato anche consulente del ministro dello sviluppo economico nei primi anni Duemila. Androsov, il managing director, 47 anni, Mba a Chicago, è stato tra il 2008 e il 2010 vice capo dello staff di Vladimir Putin primo ministro, ed è stato presidente di Aeroflot e delle Ferrovie russe.
Il fondo ha spaziato negli investimenti dalle miniere d’oro armene e russe di GeoProMining alla più recente società di cybersecurity russa Group-Ib. Prima ancora, le cronache locali hanno dato Altera in affari con società dell’oligarca russo Oleg Deripaska, che era stato colpito dalle sanzioni degli Usa, e tra i soci del gruppo petrolifero Ruspetro.
Nell’istituto valtellinese guidato da Mauro Selvetti Altera ha concentrato una quota rilevante del suo patrimonio, che ammonterebbe a circa 200 milioni di euro. Creval dice di non avere informazioni sulle ragioni dell’investimento; è un fatto che per coprire l’aumento le banche coordinatrici Mediobanca e Citi abbiano puntato tutto sugli hedge fund, che però si sono poi mossi in maniera differente date l’alta volatilità del mercato. Altera ha superato la soglia del 7% l’8 febbraio e dovrebbe aver comprato i titoli immessi sul mercato dal fondo Steadfast, appena sceso sotto il 5%. Altera si affianca così agli altri soci pesanti, tutti sopra il 5%, come l’hedge Hosking Partners e il fondo Algebris di Davide Serra, al finanziere francese Denis Dumont (5,7%), e al Credit Agricole, al 5%.