dalla rassegna stampa

Perché la Cina salverà il mondo (come dire cose importanti in un minuto e 46 secondi)

di Gianluca Mercuri

Perché la Cina salverà il mondo (come dire cose importanti in un minuto e 46 secondi)

Un pezzo di giornalismo esemplare. Lo firma — lo declama, verrebbe da dire — James Kynge in questo video di un minuto e 46 secondi in cui conferma e al tempo stesso rovescia i peggiori cliché sulla Cina, un esercizio utile per tutti in un quadro culturale in cui si tende — spesso per ragioni validissime — a diffidare di quel grande Paese. Che per trent’anni si è riempito di schifezze — e della nostra spazzatura — per inondare l’economia globale di prodotti a buon mercato, ma ora ha deciso di ripulirsi e per questo «salverà il mondo». Ecco come, nella trascrizione completa del video.

Primi in emissioni CO2

«La Cina è il primo Paese al mondo per emissioni di gas serra. Dal 2012 ha pompato nell’atmosfera più anidride carbonica di Usa e Ue messi insieme. Ma chiudere il discorso lì significa perdersi i cambiamenti in corso, che possono potenzialmente salvare il pianeta. La scomoda verità è che la Cina è sia il maggiore delinquente climatico del mondo, sia il leader nella produzione e sfruttamento di tecnologie pulite. Dopo oltre un decennio di generosi sussidi di Stato per energia solare, energia eolica e veicoli elettrici, quelle industrie stanno entrando in una nuova era».

Energia alternativa più economica

«Tutte e tre stanno diventando, o si preparano a diventare, più economiche delle alternative che emettono CO2. Certo, il carbone in Cina è ancora il re, ma quest’anno in 11 province l’energia solare è diventata meno cara dell’elettricità prodotta dal carbone».L’energia eolica raggiungerà una parità simile, dal punto di vista dei costi, il prossimo anno. Quanto alle auto elettriche, è ormai chiaro che le maggiori industrie cinesi ritengono che si stia per varcare il Rubicone. BYD, il leder cinese dei veicoli elettrici, sta investendo miliardi di dollari in fabbriche che aumenteranno di cinque volte la sua offerta nel prossimo anno. Una rivoluzione tecnologica pulita disturberebbe parecchio i grandi esportatori di carburanti fossili come Arabia Saudita, Indonesia e Russia. Ma in un mondo tormentato dall’ansia per il cambiamento climatico, la speranza di un pianeta più pulito farà sorridere molti».

ULTIME NOTIZIE DA L’ECONOMIA
>