5 settembre 2018 - 08:29

Manovra, Salvini: «Il reddito di cittadinanza ci sarà»

«Ieri abbiamo parlato delle priorità della Lega, il reddito di cittadinanza è una battaglia degli amici del M5S che ci stanno lavorando, non entro nei campi altrui». «Non sarà una manovra mordi e fuggi, rispetto per i vincoli europei». Boccia (Confindustria): «Buon segnale»

di Franco Stefanoni

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Dopo il vertice della Lega di ieri dove il partito ha fatto il punto economico «scordandosi» del reddito di cittadinanza, Matteo Salvini questa mattina ha precisato che nella manovra finanziaria il tema caro ai Cinque Stelle ci sarà. «Ieri abbiamo parlato delle priorità della Lega», ha detto a `Radio anch’io´ su Rai Radio1, «il reddito di cittadinanza è una battaglia degli amici del M5S che ci stanno lavorando, non entro nei campi altrui. Ma sarà nella manovra». Il vicepresidente del Consiglio, questa mattina al vertice di governo per discutere della manovra finanziaria, ha poi detto al Sole 24 ore: «Questa non sarà una manovra mordi e fuggi come qualcuno insinua. Intendiamo presentarci ai mercati e all’Europa con una legge di bilancio seria che faccia crescere l’economia di questo Paese, nel rispetto di tutti i vincoli Ue. È chiaro che non faremo tutto subito, né gli italiani se lo aspettano. Ci saranno opzioni a un anno, a due anni e a tre anni. Se vogliamo governare a lungo, non possiamo far saltare i conti». Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a margine della settima edizione di Farete a Bologna, ha commentato: «Le dichiarazioni di apertura di Salvini fanno ben sperare al nostro mondo. Oggi mi ha cambiato l’agenda. Mi sembra che le dichiarazioni del vicepremier Salvini vadano verso una dimensione di grande responsabilità: attenzione alle regole europee, all’interno di questo una visione di piano di medio termine».

«Legge Fornero la priorità assoluta»

Il leader della Lega ha inoltre spiegato: «La Legge Fornero è la priorità assoluta per la Lega. Io conosco tanti imprenditori che mi dicono che, se mi mandi in pensione il lavoratore a 61, 62, 63 anni, io ne assumo altri. Va riconsiderato, tutto il sistema pensionistico che quello fiscale. La prima priorità è arrivare a 100, liberare dalle catene e mandare finalmente in pensione chi se l’è meritato. È una legge sbagliata» Le pensioni d’oro? «Chi ha la pensione coperta da contributi non è sfiorato, chi non ce l’ha fa un sacrificio», ha concluso. Successivamente ha aggiunto:«Non facciamo grande affidamento sulle stime dell’Inps, che ultimamente più che di economia si occupa di politica. Secondo alcuni organismi varia dai 6 agli 8 miliardi». La flat tax «non potendo dare subito tutto a tutti, ci daremo delle priorità. Do per acquisito l’innalzamento dei minimi a cui applicare un forfait. L’obiettivo è che ci siano alcuni milioni di italiani che già dall’anno prossimo paghino meno tasse. Ovviamente a regime ci si arriva entro il contratto di governo».

«Non cambio nome al partito»

La sentenza del Riesame di Genova sui fondi della Lega? «Oggi ho una riunione sui temi economici a Palazzo Chigi, poi sono al Viminale e ho una conferenza stampa per `Scuole sicure´. È l’ultima delle mie preoccupazioni. Facciano come credono, mi interessa più l’appoggio popolare. Io seguo con curiosità ma senza ansia». Così il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, leader del partito di via Bellerio, intervistato a `Radio anch’io´ su Rai Radio1. A chi gli chiedeva se cambierà nome al partito, Salvini ha risposto: «Io non cambio nomi, simboli, partiti in base alla sentenza di un giudice». Resterà la parola Lega? «Assolutamente sì. Le sembra normale sequestrare quello che gli italiani ci donano per un eventuale uso non corretto 300mila euro, dieci anni fa. L’unico precedente simile in Turchia. Bene, prendimi 300mila euro, te li do io domani mattina»,

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