27 maggio 2019 - 13:14

Elezioni europee 2019, Zingaretti: «Governo all’estrema destra, noi pronti a fare argine con alleanza di centrosinistra»

Il segretario del Pd il giorno dopo le elezioni: «Questo governo molto più debole di quanto non lo fosse prima». «Salvini è il capo, l’altra parte è muta»

di Valentina Santarpia

Elezioni europee 2019, Zingaretti: «Governo all'estrema destra, noi pronti a fare argine con alleanza di centrosinistra»
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Zingaretti sulla rampa di lancio. I risultati elettorali di ieri sera gli danno due- tre consapevolezze: una, «che il capo del governo è Salvini», e che il governo è «nelle mani dell’estrema destra»; l’altra è che la seconda forza del Paese, il M5S, «è muta», e quindi l’alleanza appare molto più debole di quanto fosse prima delle elezioni. L’ultima è che ora tocca a lui, o meglio al «suo» Pd rinnovato, fondare «un’alleanza di centrosinistra che deciderà quale sarà la figura che si candiderà per vincere le elezioni politiche, per salvare l’Italia». Chi farà parte di questo allargamento? «La lista unitaria del Pd più +Europa, più i verdi hanno circa il 28% del consenso. Partiamo da qui».

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Il bipolarismo

Cosa è cambiato nel quadro generale? L’analisi di Zingaretti è questa: «Undici mesi fa il 99,9% dei commenti giornalistici e dell’opinione pubblica aveva annunciato la nascita di un nuovo bipolarismo, 5 Stelle e Lega: non è più così, vediamo un governo di destra guidato da una destra estrema, e dall’altra parte un Partito democratico, che dovrà ricreare un’alleanza di centrosinistra. E noi facciamo appello al Paese che non crede in questa destra per rendere forte quest’alleanza di centrosinistra e ci apriamo a una nuova apertura e radicamento di questa nuova forza politica». In pratica, la vittoria dei nazionalisti e dei sovranisti dà ai dem la spinta per farsi motore di una proposta alternativa. Passati i giorni bui della caduta del governo Renzi, a Zingaretti non pare vera , a «solo 70 giorni dalla conclusione del congresso», questa «inversione di tendenza», che gli offre sul piatto d’argento la possibilità di rimettere in campo il suo «piano per l’Italia». «Meno tasse sul lavoro, un fondo per creare lavoro basato su sostenibilità ambientale, e una fase di battaglia contro la dispersione scolastica, che renda la formazione gratuita dall’iscrizione dall’asilo nido all’università».

L’allargamento

L’appello è adesso a tutte quelle forze economiche, produttive, politiche, sociali del Paese, per questa «rigenerazione» che raccolga i « tanti attori moderati che non si ritrovano nella destra di Salvini». E che si organizzi anche in vista di una caduta improvvisa del governo, alla luce dei nuovi equilibri: «Se il Governo va avanti dipende dalla maggioranza che lo sostiene, ci diranno. Se il Governo cade per me la strada è il voto».

Il commissario Ue

Intanto, ci sono urgenze più immediate. Salvini chiede di votare il commissario proposto dall’Italia. C’è il rischio di uno scontro anticipato? «Noi salvaguardiamo e mettiamo al primo posto gli interessi dell’Italia-assicura Zingaretti- L’iter di formazione della Commissione Ue è un iter delicato. Faccio io un appello a Salvini, affinché l’Italia sia rappresentata al massimo livello, con rappresentanti che dimostrino la forza del nostro Paese e non ci facciano fare brutte figure». Ora si sente lui, Salvini, il leader, nota Zingaretti: «Fatto che non coincide con i rapporti di forza in Parlamento. Come faranno non lo so», ma «questo governo è molto più debole di quanto non fosse prima delle Europee». Lo sguardo è al voto anticipato, ancora una volta: «Se il governo dovesse cadere sarebbe giusto tornare a dare la parola a elettori».

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