13 febbraio 2019 - 11:55

Europee, le nuove regole per candidarsi con M5S: ora pesano dottorato e lingua inglese

Iscrizioni aperte da oggi al 25 febbraio. Un sistema di meriti determinerà l’ordine in cui verranno formati gli elenchi. Capilista scelti da Di Maio

di Franco Stefanoni

Europee, le nuove regole per candidarsi con M5S: ora pesano dottorato e lingua inglese
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Forse per reazione alle critiche di impreparazione rivolte spesso ai Cinque Stelle, in vista delle elezioni europee il M5S ha studiato una nuova formula per partecipare online alle candidature che comprende l’aver studiato, l’aver conseguito titoli e conoscere le lingue. Con un annuncio sul Blog dei Cinque Stelle, il M5S ha reso dunque note le modalità per candidarsi per le elezioni europee del 26 maggio. Dalle ore 11 di oggi e fino alle ore 12 del 25 febbraio, chi decide di partecipare alla competizione politica dovrà accettare il «Regolamento» e il «Codice di condotta» del Movimento, con spiegati i requisiti per la candidatura, le modalità di voto e di formazione delle liste. Due appunto le novità: la funzione Open candidature e un nuovo sistema che consente agli elettori di selezionare i candidati tenendo conto di diversi fattori, in parte legati al curriculum e alla conoscenza delle lingue, ma anche alle attività svolte per il Movimento e su Rousseau. Secondo M5S, si tratterebbe di un sistema di «meriti» visibile sui profili dei candidati e che ne determinerà l’ordine di elenco. Quanto ai nomi dei capilista delle circoscrizioni, saranno ratificati dal voto degli iscritti su Rousseau. Ma, in questo caso, sarà Luigi Di Maio a sceglierli, posto che dovranno comunque rispettare i requisiti previsti per tutti gli altri candidati.

Preferita la lingua inglese

In base alle regole stabilite dai Cinque Stelle, le tipologie di meriti per concorrere alle candidature sono nove. Riguardano l’attività di partecipazione a eventi nazionali: rappresentante di lista oppure volontario nell’organizzazione di Italia 5 Stelle o del Villaggio Rousseau. Attività di partecipazione attraverso la piattaforma Rousseau, se il candidato ha organizzato sul suo territorio almeno tre call to action oppure se ha presentato almeno una proposta di legge che è stata inserita in una sessione di voto di Lex Iscritti oppure, nel caso di iscritti portavoce, se ha inserito almeno 10 atti nella sezione di Sharing o organizzato 2 eventi ufficiali. Oppure meriti legati alle caratteristiche del profilo del candidato: curriculum e titolo di studio, come una laurea triennale o specialistica (magistrale) o un dottorato di ricerca o un master post-laurea. All’interno del profilo saranno visibili i dettagli relativi agli specifici titoli di studio. A parte, la conoscenza della lingua inglese, con merito che indica se il candidato possiede almeno il livello B2.

«Supercompetenti»

Altri meriti riguardano le attività di formazione sul territorio, meglio se il candidato ha partecipato ad almeno un incontro formativo all’interno di un Open Day Rousseau o di un Villaggio Rousseau. Oppure a formazione online (corsi e-learning di Rousseau). Fino ai meriti speciali, attribuiti ai candidati che, in considerazione del proprio curriculum, hanno ottenuto riconoscimenti pubblici rilevanti, menzioni speciali, premi riconducibili a svariati ambiti (sociali, sportivi, culturali, imprenditoriali etc). A questi si aggiunge la categoria dei «Supercompetenti»: merito attribuito se il candidato possiede un alto livello di specializzazione in un determinato campo professionale o di ricerca o se presenta nel suo curriculum esperienze lavorative di eccellenza. Se poi un candidato ha già svolto un mandato elettivo, è stato cioè un portavoce del MoVimento 5 stelle, meglio ancora.

Il codicillo salva Nogarin

C’è un poi un codicillo, all’interno del Regolamento, che permetterebbe ad amministratori come il sindaco di Livorno Filippo Nogarin, e quello di Civitavecchia, Antonio Cozzolino, di candidarsi. «Coloro che ricoprono una carica elettiva con scadenza nella primavera del 2019, possono avanzare la loro candidatura». Cozzolino e Nogarin, nelle settimane scorse, sono stati spesso indicati, dai rumors interni al Movimento, come possibili candidati per il voto del 26 maggio. Per i «portavoce» già eletti che si candidano (di fatto gli eurodeputati) il regolamento prevede inoltre che «siano in regola con le rendicontazioni e abbiano inserito nella sezione Lex Europa di Rousseau i rapporti di iniziative di legge da negoziare con gli altri gruppi coi quali si chiede alla Commissione europea di legiferare in materia e, se consiglieri regionali, abbiano caricato in Lex Regione di Rousseau le proposte di legge depositate in Consiglio».

Niente dichiarazioni ai giornalisti

Previsto anche il divieto di dichiarazioni a titolo personale alla stampa per coloro che saranno eletti con M5s. È scritto nel Codice di condotta per gli aspiranti candidati alle Europee 2019: «I portavoce eletti al Parlamento europeo non fanno dichiarazioni a titolo personale perché sono personaggi pubblici che rispondono ai principi ispiratori del Movimento 5 Stelle, pertanto comunicazioni pubbliche, dichiarazioni a mezzo stampa e tv, devono essere concordate con lo staff di comunicazione del Movimento 5 Stelle Europa». «Lo staff di comunicazione si coordina per le sue attività con lo staff di Comunicazione nazionale e con l’Associazione Rousseau». Inoltre viene ribadito che «qualora un membro della delegazione dovesse assumere comportamenti di contrasto con queste linee di buon senso, sarà chiamato a risponderne personalmente al Collegio dei Probiviri del Movimento 5 Stelle».

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