29 maggio 2019 - 10:20

M5S, Di Maio e il voto su Rousseau: «Ditemi se sono ancora il capo politico»

Le votazioni saranno aperte dalle 10 alle 20 di domani 30 maggio. Stasera l’analisi dell’esito del voto europeo insieme a tutti i parlamentari, in occasione dell’assemblea congiunta. Blog delle Stelle in tilt. Dopo vertice Conte-Salvini, il vertice Conte-Di Maio

di Franco Stefanoni

M5S, Di Maio e il voto su Rousseau: «Ditemi se sono ancora il capo politico»
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Domani voto online sulla piattaforma Rousseau per confermare la fiducia al leader politico Luigi Di Maio. «Nelle ultime quarantotto ore hanno detto di tutto contro di me», ha scritto Di Maio sul Blog delle Stelle, «ho letto anche i vostri tantissimi messaggi. Alcuni di incoraggiamento, altri che mi hanno fatto riflettere. E di questo vi ringrazio. Non mi sono mai sottratto ad alcuna responsabilità, in questi anni ci ho sempre messo sempre la faccia. Sono sei anni che non mi fermo e credo di aver onorato sempre i miei doveri, rendendone sempre conto a tutti gli iscritti e gli attivisti del Movimento». Il blog poco dopo è andato in tilt. Qualche ora dopo arriva anche il commento di Beppe Grillo, sempre via blog: «Luigi non ha commesso un reato, non è esposto in uno scandalo di nessun genere. È già eccessiva questa giostra di revisione della fiducia. Deve continuare la battaglia che stava combattendo prima».

«Ce l’ho messa tutta»

L’intervento di Di Maio è stato pubblicato poco prima che iniziasse a Palazzo Chigi l’incontro (durato poi due ore) tra il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. La decisione di intervenire da parte del vicepremier pentastellato (anche lui in tarda mattinata è andato a Palazzo Chigi per vertice con Conte) è stata presa dopo l’esito delle urne del 26 maggio sia a livello europeo sia a livello amministrativo, facendosi urgente a causa dei malumori espressi all’interno del M5S sulla leadership del partito, e dopo le dichiarazioni di Gianluigi Paragone che oggi ha messo a disposizione le proprie dimissioni da senatore. «Non mi sono mai risparmiato in nessuna campagna elettorale», ha proseguito così Di Maio nel suo post, «ce l’ho messa sempre tutta anche quando nessuno ci credeva. Avevo promesso a tutti di portare il Movimento al governo da candidato premier e ci siamo riusciti. Avevamo promesso il reddito di cittadinanza, quota 100, di smantellare il jobs act, di bloccare le trivelle in mare e aiutare le piccole e medie imprese iniziando ad abbassare le tasse. Di investire nell’innovazione e di bloccare alcune direttive che stavano distruggendo il commercio. È per questi obiettivi che ho deciso un anno fa di assumere l’incarico di ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico. Non mi sono mai risparmiato. Mai avrei pensato che lavorare tanto potesse essere una colpa… Non sono mai scappato dai miei doveri e se c’è qualcosa da cambiare nel Movimento lo faremo».

«È giusto che vi esprimiate»

Di Maio si è rivolto direttamente al popolo dei Cinque Stelle. Già ieri il clima era che attraverso Rousseau si sarebbe arrivati a una consultazione per la fiducia. «Se ci sono strutture o luoghi decisionali da creare: lo faremo. Prima di ogni altra decisione, oggi però ho anche io il diritto di sapere cosa ne pensate voi del mio operato. Voglio sentire la voce dei cittadini che mi hanno eletto capo politico qualche anno fa. Quindi a voi la parola. Chiedo di mettere al voto degli iscritti su Rousseau il mio ruolo di capo politico, perché è giusto che siate voi ad esprimervi. Gli unici a cui devo rendere conto del mio operato. Sarà tutto il Movimento 5 Stelle a scegliere. Se il Movimento rinnoverà la fiducia in me allora ci metteremo al lavoro per cambiare tante cose che non vanno. Io personalmente con ancora più impegno e dedizione. La domanda a cui rispondere è: confermi Luigi Di Maio come capo politico del Movimento 5 Stelle? Le votazioni saranno aperte dalle 10 alle 20 di domani 30 maggio. Stasera analizzeremo l’esito del voto europeo insieme a tutti i parlamentari, in occasione dell’assemblea congiunta. Nei prossimi giorni farò altrettanto con i neo parlamentari europei, con i consiglieri regionali e una rappresentanza dei consiglieri comunali e con i sindaci».

Di Battista: «La più grande scoppola della nostra vita»

Anche Alessandro Di Battista , via Facebook, ha affrontato il tema della crisi del M5S, cercando tuttavia di dare carica ai suoi. «È un momento di difficoltà. D’altro canto abbiamo appena preso la più grande “scoppola” della nostra vita ma, credetemi, di momenti drammatici nella nostra storia ne abbiamo vissuti molti altri. E quindi ora basta, ora si ricomincia come sempre». «Da dove? - si chiede nel post - Dai volti di giubilo di politici e commentatori tv che si vedono in queste ore. Li vedete non è vero? Fantasticano l’implosione del Movimento e credono di essersi salvati. Quei volti di giubilo siano la nostra più grande motivazione. Gli orgasmi televisivi di personaggi privi di passione e di ideali, personaggi politicamente frigidi capaci di gioire solo del risultato del Movimento ci diano forza e coraggio. Fino a che ci saranno così tanti avversari, ma che dico avversari, nemici dell’interesse collettivo il Movimento avrà ragione di esistere». «Anche ai miei ex-colleghi, eterni fratelli di mille battaglie dico alcune cose. La prima è che chi è in difficoltà va sempre sostenuto. Va sostenuto dicendogli in faccia cosa non è andato bene e proponendo idee e cambiamenti. Io l’ho fatto, ovviamente, anche in queste ore. Poi vi dico un’altra cosa: state tranquilli, ce la faremo anche questa volta. Basta mantenere la barra dritta».

Le parole di Beppe Grillo

Nel primo pomeriggio arriva anche il commento di Beppe Grillo, che sul suo blog scrive: «Dopo due giorni di Radio Maria e musica classica dico questo: il Movimento ha subito una sconfitta e questo movimento deve reagire a quello che è successo. La diffusione di dichiarazioni che discutono della delusione scaturita dalle urne, come se fosse un calo delle vendite per una multinazionale, è una ferita per me». «Siamo di fronte a un fenomeno di rigetto dell’Italia peggiore nei confronti del movimento», ha aggiunto il garante del M5S, «si vince e si perde insieme quando la minaccia non viene da dentro, deve restare chi è ancora in gara, nessuna espiazione. Gli errori di metodo ci sono, ma nulla hanno a che fare con l’aver agito nel rispetto delle nostre premesse».

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