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L’Europa in una parola

Identità

***

L’identità non coincide col passaporto
e tanto meno con una bandiera o una religione
È un insieme di valori in continuo cambiamento

Dacia MarainiSCRITTRICE

Secondo me tutte le grandi paure che serpeggiano in questo periodo di spostamenti di popoli, non vengono tanto dal timore di perdere il lavoro, o di condividere la magra economia del Paese, ma da un profondo e irrazionale terrore di essere toccati nella propria identità. Il sentimento di identità non è una cosa da poco. Ha radici profondissime e una persona può sentirsi persa e perdere la ragione se ritiene di essere minacciato nella propria identità.

Ma cos’è l’identità? Questa è una domanda complessa a cui le risposte sono tante e forse anche ambigue. La domanda che segue è: si possono incarnare diverse identità? Questo è il punto essenziale. Se l’identità non la si vuole riconoscere unicamente in una bandiera, in un territorio geografico disegnato sulla carta, o nel luogo di nascita o nella lingua che si parla o nella religione che si pratica (che spesso non si identifica con un territorio), si comprenderà che l’identità è multipla e ricca di sfaccettature.

Esemplificando: io sono europea, e sono italiana e sono anche in parte toscana perché nata a Firenze, ma anche in parte siciliana per parte di madre, ho perfino qualche barlume di identità giapponese avendo vissuto i primi otto anni della mia vita in quel Paese e così via. L’identità non coincide col passaporto e tanto meno con una bandiera o una religione. L’identità, potremmo dire così, è un insieme di apprendimenti culturali che hanno formato la nostra coscienza, il nostro carattere, la nostra capacità di aderire a un sistema di idee, di giudizi, di valori. Ma questi valori non sono fissi e pietrificati, bensì mobili e in continuo mutamento, come è mobile e suscettibile di mutamenti la vita. Chi ha in qualche modo fossilizzato la sua idea di identità in un piccolo mondo conosciuto e immutabile, stenta a riconoscere la enorme capacità di metamorfosi della storia e la miracolosa capacità dell’uomo di adattarsi ai cambiamenti. Se non avessimo sempre ampliato e allargato le nostre identità non saremmo ancora qui a chiederci cosa sia l’identità.

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