17 agosto 2018 - 13:11

Ragazza yazida scappata in Germania ritrova il carceriere: «un rifugiato»

Ashwaq avvicinata in un supermercato tedesco dal jihadista che l’aveva comprata per 100 dollari ora ha deciso di fuggire di nuovo e tornare in Iraq

di Redazione Esteri

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La storia di Ashwaq toglie il fiato. E’ la storia di una ragazzina yazida che dopo essere riuscita a scappare dai jihadisti dell’Isis, si è rifugiata in Germania e ha poi ritrovato il suo carceriere in un supermercato tedesco. Sotto choc, ha denunciato il fatto alla polizia locale, ma gli agenti le hanno riferito che anche lui si trovava in Germania come rifugiato. A quel punto Ashwaq ha deciso di fuggire, di nuovo, e tornare in Iraq, ha raccontato la giovane all’Afp e all’agenzia di stampa curda Bas News.

Schiava per 3 mesi, poi la fuga

Ashwaq Haji aveva 15 anni quando è stata rapita, il 3 agosto del 2014. Pochi mesi dopo è riuscita a fuggire dalla casa di Abu Houmam, il jihadista che la teneva segregata e abusava di lei. «Quell’uomo mi aveva comprata per cento dollari», ha raccontato la giovane. Anche la madre e il fratello minore di Ashwaq erano stati tenuti prigionieri per diverso tempo. Nel 2015 tutti e tre si stabilirono a Schwabisch Gmund, cittadina a 50 chilometri da Stoccarda, come parte del programma governativo tedesco per i rifugiati iracheni. Il padre, Haji Hamid, 53 anni, era rimasto invece in Iraq.

L’incontro con il carnefice

Nel comune tedesco, la giovane dice di aver visto, il 21 febbraio 2018, un uomo in un supermercato e chiamarla per nome prima di rivolgersi a lei in tedesco. «Mi disse che era Abu Houmam, gli dissi che non lo conoscevo e cominciò a parlarmi in arabo», ha raccontato la ragazza che poi ha denunciato tutto alla polizia. «Mi ha detto: “Non mentirmi, so molto bene che sei Ashwaq e che vivi in Germania con tua madre e tuo fratello”, mi ha anche dato il mio indirizzo e altri dettagli sulla nostra vita in Germania», ha continuato.

La polizia locale, contattata immediatamente, non ha potuto fare molto se non confermare che anche quell’uomo era un rifugiato in Germania e fornire un numero da chiamare se l’avesse attaccata. La polizia giudiziaria del Baden-Wurttemberg ha recentemente riferito su Twitter di aver «aperto un’indagine il 13 marzo 2018». Il procuratore federale ha «esaminato la questione», ha confermato un portavoce. Nel frattempo Ashwaq in preda alla paura ha deciso di tornare in Iraq.

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