23 agosto 2018 - 12:02

Il califfo riappare e rilancia Isis

Dal riaffermare la sua leader del movimento alle nuovi indicazioni per attentati: le sei ragioni per le quali è importante il nuovo discorso di Al Baghdadi

di Guido Olimpio

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Il nuovo discorso del Califfo è significativo per le seguenti ragioni. Primo. Rompe un silenzio durato oltre un anno, dopo le voci che lo davano malato, persino morto. Il leader continua ad essere al centro della caccia condotta dalla coalizione a guida Usa e dai russi. Si troverebbe nel nord est della Siria o forse in area desertica nella parte occidentale dell’Iraq. Secondo. Dimostra che è sempre alla guida della fazione e i riferimenti alla crisi tra Washington e Ankara rappresentano un’indicazione temporale abbastanza recente. E’ la prova di vita databile. I suoi messaggi hanno peso e contano sempre. Terzo. Cerca di ridare vigore ad un movimento che ha perso grandi porzioni di territorio in Siria-Iraq, ma resta comunque attivo e dispone sempre di una forza in grado di fare danni. In molte regioni sono tornati alla guerriglia pura mescolata al terrorismo. Quattro. Cerca di serrare le file in una fase di difficoltà, alimenta la polemica contro i soliti avversari, denuncia la debolezza dei guerriglieri jihadisti siriani e fornisce carburante alla macchina del reclutamento. La propaganda via web è uno strumento formidabile e ad ampio raggio. Quinto. Rilancia consigli per i militanti e simpatizzanti: possono condurre attacchi con qualsiasi mezzo, dal pugnale alla vettura. E’ una chiara indicazione operativa, che ha i suoi effetti in particolare in Europa. Modus operandi a basso costo, però con impatto pesante sulla società. Sesto. Di solito gli appelli di questo tipo, diffusi in passato dai portavoce, sono stati seguiti da attentati, alcuni ben organizzati, altri amatoriali. Molto è dipeso da mezzi a disposizione dei seguaci e dalle opportunità. Ma come dice lo stesso al Baghdadi un’operazione in Occidente vale molto di più di una nelle zone del Califfato. A questo proposito c’è da comprendere la matrice del duplice omicidio a Trappes, vicino Parigi, episodio dove il killer, noto per eversione jihadista, ha assassinato madre e sorella. Uomo ha agito in risposta al messaggio o per ragioni familiari? Oppure si è mosso spinto da un mix di ideologia e rabbia personale? L’Isis, con grande opportunismo, ha subito rivendicato per stabilire un collegamento. Vedremo cosa diranno indagini.

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