15 aprile 2018 - 13:47

Si dimette Martin Sorrell, capo della WPP, la più grande agenzia pubblicitaria del mondo

Sir Martin annuncia il ritiro dopo 33 anni al timone di WPP. Nei prossimi giorni saranno resi noti i risultati di un’inchiesta interna per «cattiva condotta personale»

di Michele Farina

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Martin Sorrell, il Sir della pubblicità, dopo 33 anni lascia il timone di WPP, la più grande agenzia di advertising del mondo (200 mila addetti). In attesa di un sostituto, alla guida del gruppo (con il ruolo di presidente esecutivo) va il chairman Roberto Quarta, 68 anni, un italiano cresciuto in America, a Brooklyn, dove si era recato quindicenne per raggiungere il padre sarto. Inglese, 73 anni, Sorrell ha annunciato le dimissioni con una lettera aperta ai dipendenti, «per il bene dell’azienda e dei clienti».

Inchiesta

«Non ho fatto niente di male», scrive il signore degli spot. Le sue dimissioni sono certamente da collegarsi all’annuncio di un’inchiesta interna nei suoi confronti per «personal misconduct», condotta personale inappropriata. Sulla stampa inglese non trapelano rivelazioni. I risultati del rapporto saranno resi pubblici la prossima settimana.

«La mia bambina»

Nella lista mondiale dei 100 maggiori Ceo del mondo, nessuno è rimasto al potere quanto sir Martin. «Negli ultimi 33 anni non è passato un giorno senza che io abbia lavorato per il bene dell’azienda», scrive Sorrell, ricordando che «WPP rimarrà per sempre la mia bambina».

L’ascesa

Una storia di successo: una ditta partita dalla campagna inglese con due soci è arrivata oggi a contare tremila uffici in 112 Paesi. Una storia unica a partire dal nome: WPP sta per «Wire and Plastic Products», azienda nata nel 1971 per produrre cestini di plastica. Nel 1985 Sorrell, dal 1977 direttore finanziario dell’agenzia pubblicitaria Saatchi & Saatchi, ottenne il controllo della WPP rilevando il 30% del capitale per meno di 700mila dollari. E facendola poi diventare la portaerei di una flotta planetaria a colpi di genio e di acquisizioni. Il signore della pubblicità ha incarnato luci e ombre del settore, l’ascesa nei decenni d’oro come la più recente necessità di trasformazione nell’era della Rete.

I soldi

Una cosa è certa. Con le dimissioni non resterà in bolletta uno dei manager più pagati della storia, l’uomo con uno stipendio record di 70 milioni di sterline (nel 2015) a capo di un impero da 15 miliardi, che però nell’ultimo anno ha visto sciogliersi in Borsa un terzo del proprio valore. Negli ultimi cinque anni Sorrell ha portato a casa 200 milioni, con un discusso sistema di premi che in tempi di vacche magre diventa ancora più controverso. L’ultimo bilancio WPP ha riportato la peggior performance dal 2009, l’anno della grande crisi globale. E non è un caso se la defenestrazione del capo arriva nel momento in cui l’azienda (e l’intero settore pubblicità) devono rilanciarsi in nuovi territori. I «nemici» ovviamente hanno già cominciato a volare in cerchio sulle dimissioni del grande rivale: «Cade Martin e cade anche WPP», ha detto il responsabile di un’azienda concorrente al quotidiano The Guardian.

«Questione di vita o di morte»

Il divorzio di Sir Martin dalla «sua creatura» arriva con non celato dolore, «ma il destino della WPP vale più di un questione personale di vita o di morte» scrive il boss dimissionario. A 73 anni il Sir della pubblicità farà il nonno. E il padre di un’altra «creatura» di appena due anni. Sorrell è sposato dal 2008 con l’italiana Cristiana Falcone, di trent’anni più giovane, che dirige tra l’altro il settore «media e pubblicità» al World Economic Forum di Davos. Nel 2016 la coppia ha avuto una bambina, Bianca Eva Sarah. Il precedente matrimonio con l’americana Sandra Finestone aveva portato tre figli e un divorzio nel 2003. Fu la moglie a chiedere la separazione dal marito, a causa della sua «ossessione per il lavoro».

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