23 aprile 2018 - 13:46

Alfie Evans, rinviato lo spegnimento dei macchinari: intanto l’Italia concede la cittadinanza

La Corte europea dei diritti umani aveva rifiutato il ricorso presentato dai genitori del piccolo affetto da una malattia neurodegenerativa e la richiesta di tenerlo in vita. L’Italia gli ha concesso la cittadinanza sperando possa essere trasferito nel Paese

di Silvia Morosi

Nella foto Alfie Evans con i genitori (Ansa)
Nella foto Alfie Evans con i genitori (Ansa)
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È stato avviato, e poi sospeso in attesa di essere ripreso, all'Alder Hay Hospital di Liverpool, il protocollo che prevede il distacco del respiratore che tiene in vita il piccolo Alfie Evans. I medici vanno avanti nelle loro intenzioni dopo aver ricevuto nella mattinata di lunedì 23 aprile la comunicazione ufficiale, da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo, che «i giudici non torneranno a occuparsi del caso». Gli ultimi tentativi legali della famiglia hanno prodotto un breve rinvio di qualche ora, riportaAvvenire. «I genitori sono riusciti a ottenere un'ulteriore dilazione per chiarire un aspetto formale della sentenza», scrive il quotidiano della Cei. Un primo rinvio, dalle 13 alle 13.30, era stato ottenuto in mattinata. Intanto i ministri degli Esteri Angelino Alfano e dell'Interno Marco Minniti hanno concesso la cittadinanza al piccolo, sperando che l'essere cittadino italiano ne permetta l'immediato trasferimento in Italia. La vicenda ricorda quella di Charlie Gard, il bimbo affetto da una sindrome rara (qui la scheda sulla «Malattia misteriosa» di Alfie), morto in ospedale a Londra l'anno scorso, dopo una lunga battaglia giudiziaria. «Mio figlio appartiene all’Italia, io sono qui e qui resto, continuo a lottare come Alfie continua a lottare». Queste le parole usate da Tom Evans, il padre di Alfie rivolgendosi di fronte all’ospedale di Liverpool ai sostenitori che protestano contro la decisione della giustizia britannica di autorizzare i medici a staccare la spina. «Continuo a lottare per lui —ha continuato precisando di essere «in contatto con l’ambasciatore italiano —: io non mi arrendo».

«Negoziati in corso»

«Siamo grati che il nostro avvocato Diamond sia riuscito a fermare temporaneamente l'esecuzione: ci sono negoziati corso, chiediamo le vostre preghiere per porre fine a questo incubo, in un modo che sia buono per tutti e permetta ad Alfie di andare in Italia», ha riferito Flo Hoy, uno degli amministratori della pagina Facebook dell'«Alfie's Army».

Il padre: fermare questi «ordini crudeli»

Il bambino di 23 mesi è affetto da una grave malattia neurodegenerativa ed è ricoverato a Liverpool in stato semi-vegetativo. Oltre cento persone si sono radunate durante la giornata davanti all'ospedale pediatrico dopo l'annuncio — dato dal padre Thomas — dell'imminente avvio delle procedure di distacco dei macchinari per l'assistenza vitale al bimbo. Come riferisce la Bbc, i manifestanti hanno bloccato la strada scandendo lo slogan «Salvate Alfie Evans», e la polizia è intervenuta per allontanarli. Altri hanno tentato l'irruzione all'interno della struttura, ma sono stati respinti. I genitori contestano che il piccolo sia in fase terminale: il signor Evans ha inviato ieri un appello alla Regina Elisabetta, chiedendo un intervento per fermare gli «ordini crudeli» che «non sono autorizzati da alcuna legge» e che pure sono stati emessi da giudici che «pretendono di esercitare il potere di vita e di morte sui sudditi di Sua Maestà». L'uomo ha anche criticato l'ospedale, mostrando per la prima volta delle fotografie che testimonierebbero — secondo lui — negligenza e noncuranza nella cura del piccolo.

La richiesta di trasferimento

La decisione di spegnimento dei macchinari arrivava dopo che la Corte europea dei diritti umani aveva rifiutato il ricorso presentato dai genitori di Alfie e la richiesta di misure per tenerlo in vita. La famiglia aveva chiesto il trasferimento del piccolo all'ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma e Papa Francesco aveva lanciato diversi appelli per la salvaguardia della sua vita. «Ho parlato con i genitori, ho portato loro la vicinanza del pontefice, ma anche dei tanti genitori che si trovano nella stessa situazione», ha detto all'Ansa la Presidente dell'ospedale romano, Mariella Enoc, che in mattinata si è recata a Liverpool. «L'ospedale non mi ha ricevuto», ha denunciato la donna. E ha concluso: «I genitori non si rassegnano, stanno facendo di tutto per rallentare l'inizio della procedura».

Cosa prevede il Piano

L'orario dello stop era stato indicato nel «Piano per la sospensione del trattamento», un documento di indicazioni trasmesso dall'ospedale inglese al padre del bimbo, che lo ha pubblicato su Facebook. Nel testo sono riportate una serie di norme sulla procedura per il distacco del macchinario per la ventilazione che tiene in vita Alfie. Si chiarisce, poi, che — quando verranno spenti i macchinari — potranno assistere all'operazione i genitori, altri due membri della famiglia e, se si ritiene, anche un prete. Il Piano indica anche i medicinali che verranno somministrati al bambino per il controllo dei sintomi.

Le reazioni politiche

«Da mamma non ho parole per descrivere quello che provo: la "civilissima Europa" nella quali viviamo ha deciso di uccidere un innocente», ha scritto su Facebook la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. «Ringrazio di cuore il presidente del Consiglio Gentiloni e i ministri Alfano e Minniti per aver accolto il mio appello e deciso di concedere la cittadinanza italiana ad Alfie: questo permetterà di aprire uno spiraglio per consentire al piccolo di venire in Italia ed essere accolto in una delle nostre strutture ospedaliere. Ai genitori Thomas e Kate il nostro abbraccio». Dello stesso parere anche Matteo Salvini, il leader della Lega, che su Twitter ha scritto: «Da papà mi domando come si possa staccare la spina a un bimbo contro il volere dei suoi genitori. Un abbraccio, forza piccolo Angelo #SaveAlfieEvans».

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