Reporters sans frontières: libertà di stampa, «in Italia preoccupa il M5s»

In Italia «numerosi addetti dell’informazione sono sempre più preoccupati a causa della recente vittoria alle elezioni legislative di un partito, il Movimento 5 Stelle, che ha spesso condannato la stampa per il suo lavoro e che non esita a comunicare pubblicamente l’identità dei giornalisti che lo disturbano»: è quanto si legge nel rapporto 2018 di Reporters sans frontières sulla libertà di stampa. La posizione del nostro Paese è comunque in progresso di 6 posizioni nel ranking globale.

Giornalisti minacciati

A proposito del nostro Paese si legge nel rapporto: « Attualmente dieci giornalisti italiani sono protetti 24 ore su 24 dalla polizia a causa di minacce di morte, per lo più di mafia o di gruppi anarchici o fondamentalisti. Il livello di violenza contro i denuncianti (comprese le intimidazioni e le minacce verbali e fisiche) è allarmante e continua ad aumentare, soprattutto in Campania, Calabria e Sicilia. Molti giornalisti, soprattutto nella capitale e nel sud del paese, dicono di essere costantemente perseguitati dalle mafio, che irrompono nei loro appartamenti per rubare computer e documenti riservati relativi al lavoro o sono addirittura oggetto di intimidazioni fisiche. Questi giornalisti coraggiosi e determinati continuano tuttavia le loro indagini. Molti giornalisti sono anche preoccupati per la recente vittoria elettorale del Movimento Cinque Stelle (M5S), che spesso si esprime in termini di critiche ai media e non esita a fare i nomi dei giornalisti che non gli piacciono. I giornalisti scelgono sempre più spesso di censurare se stessi a causa della pressione esercitata dai politici. Secondo una nuova legge proposta, i politici, i giudici o i funzionari pubblici diffamatori sarebbero puniti con sei-nove anni di reclusione».