crisi del mediterraneo
Migranti, 12 morti e 12 dispersi in un naufragio al sud della Spagna
Tra le vittime c’è anche una donna incinta; 31 i sopravvissuti. Il gruppo era partito dal Marocco il 18 dicembre. Si cercano altre tre imbarcazioni
Continuano a registrare vittime i viaggi della speranza dei migranti nel Mediterraneo occidentale. Giovedì 20 dicembre 12 persone, 10 uomini e due donne (di cui una incinta), sono morte dopo che un’imbarcazione è andata alla deriva al largo della Spagna del sud. Lo riporta El País, secondo cui i sopravvissuti al naufragio sono 31. A soccorrerli, a 11 miglia nautiche a sud del faro di Sabinal ad Almería (in Andalusia), è stata la guardia costiera spagnola.
Si cercano altre tre imbarcazioni
L’imbarcazione era partita dal Marocco all’alba del 18 dicembre ed era stata oggetto di ricerche per due giorni nel mare di Alborán, tra l’Andalusia e il nord del Marocco. I migranti, di origine subsahariana, sono stati condotti nel porto di Almería; 12 risultano dispersi. Intanto si cercano altre tre imbarcazioni nella zona, con a bordo tra i 50 e i 55 migranti ciascuna. Uno dei migranti è morto dopo essere stato tratto in salvo, in base a quanto riferisce l'ospedale dove era stato portato.
Record di arrivi in Spagna
La scorsa estate la Spagna è diventata la prima via d’accesso per i migranti in arrivo in Europa dall’Africa. Secondo gli ultimi dati dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), aggiornati al 16 dicembre, oltre 55.000 migranti sono arrivati in Spagna via mare dal primo gennaio 2018 e nelle traversate ne sono morti 744, tre volte di più che nel 2017. Gli arrivi via mare in Spagna rappresentano la metà del totale degli arrivi in Europa (circa 111.500 secondo l’Oim). La rotta più pericolosa rimane quella del Mediterraneo centrale, con 1.306 morti al largo delle coste italiane dall’inizio dell’anno. Un totale di 2.217 persone sono morte o sono risultate disperse quest’anno mentre tentavano di attraversare il Mediterraneo verso l’Europa.