MEDITERRANEO
Migranti, Sea Watch ancora senza un porto sicuro. «Abbiamo ricevuto l’allerta per un altro gommone con 72 a bordo»
La nave della ong tedesca, con a bordo 32 migranti soccorsi una settimana fa, si sta dirigendo verso la zona di ricerca e soccorso. «L’Europa si prenda le sue responsabilità»
«Abbiamo ricevuto un messaggio di soccorso trasmesso via INMARSAT dal Centro di Coordinamento dei Soccorsi di Roma. Mentre i contatti libici forniti non sono raggiungibili SeaWatch si sta dirigendo in area SAR verso il gommone segnalato con ca.75 persone a bordo». Continua l’Odissea della nave della Ong tedesca che si trova nelle acque internazionali del Mediterraneo dopo aver salvato 32 migranti al largo della Libia.
«Ci viene negato, ormai da oltre sei giorni, un porto sicuro. A bordo siamo attrezzati ma l’inverno nel Mediterraneo, con il suo clima insidioso, colpisce persone già indebolite. L’Europa deve assumersi le proprie responsabilità ora, e la Germania dovrebbe dare il buon esempio», ha dichiarato Phillip Hahn, capo missione di Sea-Watch. Fino ad oggi «cinque paesi - Italia, Malta, Spagna, Paesi Bassi e Germania - si sono rifiutati di assumersi la responsabilità e di concedere a queste persone, in fuga dall’inferno libico, un porto sicuro per Natal», spiega la ong, precisando che fra le 32 persone salvate al largo della Libia ci sono quattro donne, quattro minori non accompagnati e tre bambini.
Ora la Sea Watch come comunicato dalla stessa ong via Twitter, dopo aver ricevuto un’allerta dal Centro di Coordinamento dei Soccorsi della Guardia Costiera di Roma su un gommone in difficoltà con a bordo 75 persone si sta dirigendo verso la zona di ricerca e soccorso.
E’ atteso invece per domani l’arrivo al porto spagnolo di Algeciras della Open Arms, la nave della ong catalana Proactiva Open Arms, che nei giorni scorsi ha soccorso 313 persone al largo della Libia.