7 giugno 2018 - 12:30

Cina, rimpatriati vari diplomatici Usa
«Attacchi sonori» (come a Cuba)

Il Dipartimento di Stato fa rientrare «diverse persone» del consolato di GuangzhouIl «New York Times» ora non esclude il coinvolgimento di Pechino o di Mosca

di Sara Gandolfi

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Si estendono alla Cina i misteriosi attacchi sonori alle sedi diplomatiche Usa, che già avevano colpito l’ambasciata a Cuba lo scorso anno. E il giallo s’infittisce sempre più, con il possibile coinvolgimento, secondo il New York Times, di Pechino o addirittura di Mosca. Il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha già istituito una task force per indagare e gestire la risposta.

Il Dipartimento di Stato ha annunciato giovedì il rimpatrio di«varie persone» del suo staff presso le rappresentanze diplomatiche nel gigante asiatico che avevano accusato sintomi misteriosi, simili a quelli riportati da alcuni loro colleghi l’anno scorso a Cuba. Tra questi nausea, mal di testa acufeni, stanchezza, problemi cognitivi e visivi, insonnia. La portavoce Heather Nauert ha riferito che un’equipe medica è stata inviata in Cina, dopo che a un dipendente americano era stato diagnosticato un trauma cerebrale in seguito a «rumori anomali», alimentando i timori che fosse stato sviluppato qualche dispositivo acustico o a microonde per condurre misteriosi attacchi.

Il caso risale ad aprile: il dipendente aveva lamentato «tenui e vaghi, ma anormali, sensazioni di suono e di pressione». Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lu Kang, ha dichiarato che sull’incidente sono state svolte delle approfondite indagine da cui non è emerso nulla di anomalo. In seguito, sono stati effettuati test medici dagli Stati Uniti ai dipendenti del governo e ai loro familiari. «La sicurezza e la protezione del nostro personale e delle loro famiglie è la nostra massima priorità», ha assicurato Nauert.

I medici dovranno ora cercare di scoprire se il caso di Guanghzou è simile a quello cubano. L’anno scorso, 24 diplomatici americani e i loro familiari a Cuba sono stati vittime di misteriosi «attacchi» che hanno provocato lesioni cerebrali. In quel caso, molti avevano puntato il dito contro i servizi segreti cubani, accusati di voler disturbare le attività dell’ambasciata, riaperta nel 2015 sotto la presidenza di Barack Obama. In realtà, anche dieci 10 diplomatici canadesi e i loro familiari avevano segnalato gli stessi sintomi all’Avana.

La diffusione del misterioso attacco acustico anche in Cina apre a scenari ancor più inquietanti. La vicenda è stata anche discussa dai due ministri, il cinese Wang Yi e l’americano Mike Pompeo, durante una recente breve visita del primo a Washington.

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