21 giugno 2018 - 12:59

Migranti, Avramopoulos: nulla è deciso, bozza Ue è base per discutere

Il commissario Ue per le migrazioni cerca di rassicurare l'Italia e lancia un monito: no a risposte unilaterali sennò salta Schengen. Anche Juncker da Dublino invoca un approccio europeo: «Non è il momento per i nazionalismi»

di Redazione Esteri

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Nulla è deciso, i giochi sono ancora aperti. A placare l'ira del governo italiano per la bozza d'accordo franco-tedesca sui migranti circolata ieri ci prova il Commissario europeo per le migrazioni e gli affari interni, Dimitris Avramopoulos: «Nel quadro dell'attuale regolamento di Dublino gli Stati possono concludere accordi amministrativi per accelerare il trasferimento dei richiedenti asilo al Paese responsabile». Questo è nella «bozza della dichiarazione di domenica» ma «è solo una bozza per la discussione. Le decisioni verranno prese al vertice dei leader Ue della settimana prossima» e la riunione informale di domenica avrà solo scopo di «consultazione», ha insistito più volte il commissario in conferenza stampa.

Un messaggio indiretto a Roma che ieri, nelle parole di Salvini, ha addirittura minacciato di boicottare il vertice informale a Bruxelles.
L'Italia ha fatto un grande lavoro sul fronte migratorio e «ha ragione a chiedere un cambiamento. Il diritto internazionale non è chiaro. E ci si biasima gli uni con gli altri. Questo non è giusto», ha concesso Avramopoulos.

Che però ha anche lanciato un monito: «Le misure unilaterali sull'immigrazione non sono una risposta — ha detto Avramopoulos — Non solo non funzionerebbero, ma danneggerebbero tutto ciò che l'Unione Europea ha costruito negli ultimi 60 anni, e più di tutto Schengen e la libera circolazione».
Un'Unione sempre più divisa sulle politiche per i migranti, con più Paesi tentati di procedere in ordine sparso: l'Uungheria che introduce il carcere per chi aiuta i profughi e ne vieta l'ingresso, la cancelliera Merkel costretta a scongiurare la crisi con gli alleati della Csu per sopravvivere, l'Italia che dovrebbe lanciare domenica a Bruxelles la sua controproposta al regolamento di Dublino ( applicarlo soltanto alle frontiere terrestri e non ai migranti salvati in mare) .

E proprio da Dublino sulla questione è intervenuto anche il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker: «Quando parliamo di migrazioni è importante sottolineare la necessità di avere un approccio europeo, questo non è il momento per i nazionalismi, ci vuole un approccio europeo. Ed è in questo senso che stiamo preparando gli incontri della prossima settimana», ha aggiunto, facendo riferimento prima al mini summit di domenica e poi al Consiglio europeo del 28 e 29 sempre a Bruxelles.

Avramopoulos ha sottolineato che le politiche europee stanno funzionando. «I numeri degli arrivi sono sotto i livelli pre-crisi», ha spiegato il commissario. In Grecia sono stati registrati il 97% di sbarchi in meno rispetto al periodo 2015-2016. In Italia il numero di arrivi dall'inizio dell'anno è sceso del 77% rispetto allo stesso periodo del 2017.

Avramopoulos ha comunque indicato cinque settori in cui l'Ue e i suoi Stati membri devono fare di più.
1) è necessario «trovare un accordo su tutte le componenti per rafforzare sistema di asilo europeo prima della fine dell'anno», ha spiegato il commissario Ue dicendosi «convinto che sia possibile» trovare un compromesso su Dublino e gli standard comuni di asilo.

2) Secondo, gli Stati membri devono «aumentare i rimpatri e assicurasi che le decisioni di rimpatrio siano eseguite».

3)
L'Ue e le capitali devono «fare di più per affrontare le cause alla radice delle migrazioni», in particolare finanziando il Trust Fund per l'Africa. «Vorremmo intensificare significativamente la nostra cooperazione» con i paesi africani, «specialmente con l'Algeria, l'Egitto, la Libia, la Tunisia, il Niger e il Marocco», ha affermato. Al Fondo fiduciario per l'Africa mancano 1,2 miliardi. Si tratta di un problema serio, soprattutto per quanto riguarda la finestra per l'Africa del Nord, che finanzia i progetti sulla Libia. «L'Ue metterà 145 milioni aggiuntivi, ma gli Stati membri devono essere seri su questo, e devono offrire almeno 500 milioni il più presto possibile». Avramopoulos ha aggiunto che la Commissione vuole potenziare la cooperazione con i Paesi africani.

4) Occorre arrivare a un «rapido accordo» tra i 28 sullo stanziamento di una seconda tranche da 3 miliardi di aiuti per i rifugiati in Turchia, come previsto dall'accordo con Ankara del marzo 2016.

5) L'Ue deve «fare di più per proteggere le frontiere esterne» in particolare rafforzando le capacità dell'Agenzia dei Guardia Frontiera e Coste Europei.

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