21 giugno 2018 - 18:26

Migranti, Macron: «I populisti in Europa come la lebbra»
Di Maio: «Offensivo e ipocrita»

Il presidente francese critica i populisti, e sembra riferirsi al rifiuto dell’Italia di aprire le porte alle ong. Il vicepremier italiano Di Maio: «Parole offensive e fuori luogo»

di Giuseppe Alberto Falci

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Quando mancano pochi minuti alla conclusione del suo intervento, e nel Mediterraneo c’è un’altra nave Ong con 224 migranti a bordo, Emmanuel Macron tuona contro la «lebbra» populista. Il presidente francese scandisce parole di fuoco che suonano come un attacco all’Italia: «Li vedete crescere come una lebbra, un po’ ovunque in Europa, in Paesi in cui credevamo fosse impossibile vederli riapparire. I nostri amici vicini dicono le cose peggiori e noi ci abituiamo! Fanno le peggiori provocazioni e nessuno si scandalizza di questo».

È Francia contro Italia. Di scontro si tratta. Il tutto ruota attorno al rifiuto dell’Italia di aprire i porti alle Ong. Luigi Di Maio non perde un attimo e replica a muso duro: «Le parole di Macron — attacca — sono offensive e fuori luogo. La vera lebbra è l’ipocrisia di chi respinge gli immigrati a Ventimiglia e vuole farci la morale sul diritto sacrosanto di chiedere una equa ripartizione dei migranti. La solidarietà o è europea o non è». Passa qualche minuto e da Viterbo, dove si trova per un comizio, tocca a Matteo Salvini: «Macron ha detto che chi non accoglie è un populista lebbroso. Un signore, eh, caviale, champagne e signorilità. Ma io lezioni da un Paese che ha l’esercito alla frontiera italiana non ne prendo. Se la Francia si prende dieci barconi dalla Libia, ne riparliamo». Eppure nel corso della lunga giornata un segnale positivo arriva da Angela Merkel. Poco dopo pranzo il premier Giuseppe Conte esulta perché nel corso di una telefonata la Cancelleria lo avrebbe rassicurato sulla bozza diffusa ieri da Bruxelles che scontentava Palazzo Chigi: «Verrà accantonata», assicura Conte. Si è trattato, parola della Merkel, di un «misunderstanding».

Ma l’Europa è divisa. I quattro Paesi di Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica ceca e Slovacchia), riuniti a Budapest, fanno sapere che non parteciperanno al mini-summit europeo di domenica, cui invece prenderà parte l’esecutivo italiano. Sullo sfondo continua lo scontro fra il ministro dell’Interno e le Organizzazione non governative. Di buon mattino Salvini dice no all’Ong Lifeline, che ha soccorso e salvato 224 migranti a nord delle coste libiche: «Avete fatto un atto di forza non ascoltando la Guardia costiera italiana e libica? Bene, questo carico di esseri umani ve lo portate in Olanda, fate il giro un po’ largo». Il collega Danilo Toninelli raddrizza il tiro: «Salveremo le vite umane della Lifeline ma subito dopo sequestreremo la nave». Ma a sera fonti del Viminale assicurano che se la nave dovesse attraccare Italia potrebbe farlo solo se vuota. Un attimo dopo verrebbe sequestrata.

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