7 luglio 2018 - 12:01

Damasco: «Perso il valico al confine con la Giordania»

Era il principale obiettivo dell’offensiva contro Daraa. Raggiunto accordo con i ribelli per un cessate il fuoco

di Redazione Esteri

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I soldati siriani stanno festeggiando la presa di controllo del valico di Naseeb al confine con la Giordania, principale obiettivo strategico dell’attuale offensiva militare governativa e russa avviata lo scorso 19 giugno contro le milizie anti-regime della regione di Daraa.

Nel mentre il regime siriano ha raggiunto un accordo con i ribelli per un cessate il fuoco nel sud del paese. Ad affermarlo è l’agenzia di stampa ufficiale Sana, secondo la quale l’intesa include «la consegna di armi pesanti in tutte le citta». La tregua arriva dopo l’offensiva dei militari siriani, sostenuti dalla Russia, nelle aree contigue alla Giordania e alle Alture del Golan. Giordania e Israele hanno chiuso le frontiere agli sfollati in fuga da Deraa che, secondo gli ultimi dati dell’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr), sarebbero attualmente più di 320 mila. Al contempo, Giordania e Israele stanno fornendo aiuti umanitari ai profughi siriani accampati al di là delle loro frontiere. Nell’est, invece, l’esplosione di un’autobomba ha fatto almeno 18 morti, tra cui 11 membri della forza militare sostenuta dagli Stati Uniti nella guerra al sedicente Stato islamico. La deflagrazione è avvenuta nella base delle «Forze democratiche siriane» a Al-Bsayra, nella provincia di Deir Ezzor.

Tra i morti - ha riferito l’Osservatorio siriano dei diritti umani - vi sono sei civili, tra cui tre bambini». Notizia confermata anche dall’Unicef, il cui direttore generale per il Medio Oriente Cappelaere ha dichiarato: «Abbiamo ricevuto notizie terribili secondo cui un’intera famiglia, con quattro bambini, sarebbe stata uccisa in un villaggio nella zona rurale di Daara, in Siria sud-occidentale. Le violenze nell’area sono rapidamente aumentate dal 18 giugno. Nelle ultime 24 ore, le violenze si sono intensificate significativamente, visto che gli sforzi per raggiungere un accordo pacifico fra le parti in conflitto sono falliti. Questo porta il numero segnalato di bambini uccisi solo in Siria meridionale a 65 in meno di tre settimane».

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