4 maggio 2018 - 13:13

Frasi antisemite, Abu Mazen:
«Mi scuso con gli ebrei».
Israele: «Non le accettiamo»

Il presidente palestinese aveva detto che la Shoah era stata causata anche «da funzioni sociali degli ebrei». Oggi la retromarcia. La risposta: «Rimane un negazionista»

di Francesco Giambertone

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Pochi giorni dopo le parole che avevano indignato il mondo, il presidente palestinese Abu Mazen si è scusato per le sue affermazioni sugli ebrei pronunciate durante il Consiglio nazionale palestinese. «Se qualcuno è rimasto offeso — ha detto Abu Mazen, riportano Sky News Arabia — mi scuso. Non era mia intenzione offendere nessuno. Ho profondo rispetto per la fede ebraica e per altre fedi monoteistiche. Ribadisco la nostra ben nota condanna della Shoah come uno dei crimini più odiosi della storia ed esprimiamo solidarietà alle vittime. L’antisemitismo va condannato in tutte le sue forme». Poi ha aggiunto: «Confermo il nostro impegno alla Soluzione dei 2 stati che vivano in pace e in sicurezza l’uno accanto all’altro».

Le frasi incriminate

Abu Mazen, 82 anni, riconfermato oggi come presidente dello stato di Palestina e capo del Comitato esecutivo dell’Olp, il 30 aprile aveva tenuto un discorso di 90 minuti trasmesso in televisione, nel quale aveva detto che l’Olocausto era stato causato anche da alcuni «comportamenti sociali» tenuti dagli ebrei, tra i quali «l’usura, le banche e cose del genere». La condanna era arrivata in modo trasversale da gran parte della comunità internazionale. Il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, aveva risposto che il leader palestinese è «antisemita e patetico». Era intervenuto anche il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas: il governo tedesco, aveva detto, è «contrario a qualsiasi relativizzazione dell’Olocausto. La Germania è responsabile dei crimini commessi e la memoria è per noi un monito che ci dà il compito di combattere qualsiasi forma di antisemitismo nel mondo». Oggi il dietrofront del leader palestinese, che non è stato accolto bene da Israele.

La risposta: «Scuse non accettate»

Il ministro della difesa israeliano Avigdor Lieberman ha scritto su Twitter facendo capire la posizione del governo di Tel Aviv: «Abu Mazen è un triste negazionista dell’Olocausto, che ha scritto una tesi di dottorato negando l’Olocausto e poi ha pubblicato un libro che nega l’Olocausto. Così dovrebbe essere trattato. Le sue scuse non sono accettate».

Nuovi scontri a Gaza

Intanto almeno 40 palestinesi sono rimasti feriti nel sesto venerdì di protesta al confine fra Israele e la Striscia di Gaza, durante la mobilitazione organizzata iniziata il 30 marzo scorso per la cosiddetta «Marcia del ritorno», che durerà fino al 15 maggio, anniversario della fondazione di Israele. Nella mobilitazione di queste ore, secondo quanto denunciato dalle autorità israeliane, i palestinesi avrebbero utilizzato «aquiloni bomba»: un nuovo tipo di arma in cui a un aquilone viene attaccato un pezzo di stoffa a cui viene dato fuoco. Nelle proteste delle scorse settimane sono stati uccisi oltre 49 manifestanti palestinesi, migliaia i feriti.

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