12 maggio 2018 - 21:59

Attentato Parigi: l’assalitore era Khamzat Azimov, ceceno di 20 anni già schedato|Video|L’analisi

I poliziotti hanno ucciso l’aggressore, nel pieno centro della capitale francese, mentre gridava «Uccidetemi o vi uccido: un 29enne è morto, oltre l’aggressore; due i feriti gravi

di Stefano Montefiori

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Un uomo ha ucciso un passante sabato sera, nel quartiere Opéra di Parigi, gridando «Allah Akhbar» e accoltellato altre quattro persone prima di essere a sua volta ucciso dalla polizia. Il terrorista è un francese di 20 anni nato in Cecenia e poi naturalizzato francese, si chiamava Khamzat Azimov. Un mese fa era stato interrogato dai servizi. I suoi genitori sono stati arrestati e vengono interrogati per capire se abbiano avuto un ruolo nell’attentato; arrestato anche un suo amico a Strasburgo.

Il terrorista


Non aveva precedenti giudiziari ma era considerato un islamista radicale e per questo era schedato «S», cioè figurava nell’elenco delle circa 10 mila persone considerate una possibile minaccia per la sicurezza dello Stato, come molti dei terroristi islamici che hanno colpito in questi anni in Francia. L’uomo portava la barba incolta, aveva capelli bruni e pantaloni da jogging. Nato in Cecenia, repubblica della federazione russa, era venuto in Francia con i genitori e di recente era stato naturalizzato francese. Un mese fa era stato interrogato dai servizi dell’antiterrorismo. A ogni azione commessa da una persona schedata «S», si riaprono le polemiche sull’opportunità di limitare la libertà di questi soggetti prima che possano passare all’atto, misura chiesta dal Front National e da alcuni esponenti della destra dei Républicains. Ma è impossibile incarcerare dei cittadini solo sulla base del sospetto, prima che abbiamo compiuto alcun reato. Altri chiedono maggiori controlli per gli schedati «S», in modo da poterli fermare in tempo. Questo comporterebbe una sorveglianza 24 ore su 24 con un enorme dispiego di uomini.

La vittima

Un passante di 29 anni è morto per le ferite provocate dal terrorista con il suo coltello. Quattro persone poi sono state ferite, delle quali due in modo grave: un uomo di 34 anni e una donna di 54, che sono stati operati e dichiarati fuori pericolo. Feriti in modo leggero poi una donna di 26 anni e un uomo di 31.


L’attacco

Alle 20h47 una telefonata ha avvertito la polizia che un attacco era in corso tra i ristoranti del quartiere Opéra, vicino alla fermata Quatre Septembre della metropolitana. Un uomo aveva appena sgozzato un passante gridando “Allah Akhbar” e ferito a coltellate altre quattro persone. Una donna è stata vista provare a entrare in un ristorante prima di essere raggiunta dalle coltellate. Il suo compagno ha cercato di portarle aiuto prima di essere accoltellato a sua volta. Alle 20h52 tre poliziotti sono arrivati sul posto e hanno cercato di neutralizzare il terrorista con il Taser, ma la pistola elettrica non ha funzionato. Secondo i testimoni l’uomo gridava “uccidetemi o vi uccido” e si è avvicinato a uno dei poliziotti, che ha fatto fuoco. Il terrorista è rimasto a terra in rue Monsigny, nella zona dei bar e ristoranti nel II arrondissement di Parigi. I soccorritori gli hanno praticato il massaggio cardiaco e sono intervenuti con un defibrillatore, ma è morto.

La rivendicazione

L’agenzia Amaq, che continua a funzionare nonostante la fine territoriale dello Stato islamico in Siria e Iraq, ha rivendicato l’azione parlando di una risposta alle operazioni della coalizione.

Le reazioni

Il premier Edouard Philippe ha sottolineato la “straordinaria efficacia e rapidità delle forze dell’ordine che hanno evitato un bagno di sangue, neutralizzando la minaccia in soli nove minuti da quando è cominciata”. Il presidente Macron: “Tutti i miei pensieri vanno alle vittime e ai feriti dell’attacco a coltellate perpetrato questa sera a Parigi, e ai loro cari. A nome di tutti i francesi saluto il coraggio dei poliziotti che hanno neutralizzato il terrorista. La Francia paga di nuovo un prezzo di sangue ma non cede di un millimetro ai nemici della libertà”. Il ministro dell’Interno Gérard Collomb ha presieduto alle 10 di domenica una riunione di stato maggiore.

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