17 novembre 2018 - 08:32

Pence avverte la Cina: «Pronti a raddoppiare i dazi»

Il vicepresidente degli Stati Uniti al vertice Apec: «non cambieranno linea finché la Cina non cambierà i suoi metodi». IL presidente cinese Xi: «Il protezionismo è destinato al fallimento»

di Elena Tebano

Mike Pence al vertice dell’Apec (Afp) Mike Pence al vertice dell’Apec (Afp)
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Il vice presidente degli Stati Uniti, Mike Pence, ha promesso una linea dura da Washington nei confronti della Cina nella disputa tariffaria in corso tra le due grandi economie mondiali, se Pechino non cambierà le proprie pratiche commerciali. «Abbiamo intrapreso un’azione decisa per affrontare il nostro squilibrio con la Cina», ha detto il numero due della Casa Bianca, durante un discorso a margine del vertice Apec, (Asia-Pacific Economic Cooperation). «Abbiamo imposto tariffe su 250 miliardi di dollari di merci cinesi, e potremmo più che raddoppiare quella cifra», ha aggiunto riguardo all’escalation commerciale in corso con Pechino. Gli Stati Uniti, ha infine promesso Pence, «non cambieranno linea finché la Cina non cambierà i suoi metodi».

La nuova Via della seta

«Non anneghiamo i nostri partner in un mare di debiti», ha detto in riferimento alle accuse rivolte a Pechino di usare una «diplomazia del debito» nei confronti degli alleati di Pechino. «Non usiamo coercizione, corruzione o compromettiamo la vostra indipendenza. Non offriamo cinture che stritolano o una via a senso unico», ha aggiunto riferendosi all’iniziativa di sviluppo infrastrutturale euro-asiatica Belt and Road («una Cintura, una Via»), la nuova Via della sta lanciata dal presidente cinese, Xi Jinping, nel 2013.

Le critiche di Xi

Poco prima il presidente Xi Jinping aveva criticato, senza citarlo espressamente, il protezionismo americano: «I tentativi di alzare barriere e recidere stretti legami economici vanno contro le leggi dell’economia e le tendenze della storia. Sono un approccio miope destinato a fallire — aveva affermato — . «Dobbiamo dire no al protezionismo e all’unilateralismo»

L’apertura di Trump

Venerdì, il presidente americano Donald Trump, ai giornalisti presenti alla Casa Bianca, aveva confermato che la Cina aveva inviato «una lunga lista» di impegni che si sarebbe presa sul commercio, che «non è ancora accettabile per me» perché ci sono «quattro o cinque grosse cose rimaste fuori», che potrebbero essere oggetto di trattative in seguito. Trump aveva poi aperto alla possibilità di non imporre tariffe su altri 267 miliardi di dollari di merci esportate dalla Cina verso gli Usa, come più volte minacciato negli ultimi mesi, perché Pechino «vorrebbe fare un accordo». Xi e Trump hanno in programma un incontro a fine mese, a margine del vertice del G20 in Argentina, per discutere su come risolvere la disputa sul commercio.

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